Disegno di legge Borghi, «Le guide alpine non sono state coinvolte nella stesura»
«Siamo allineati sulle stesse posizioni espresse dal Consiglio nazionale». E’ netto il parere del presidente delle guide alpine valdostane, Ezio Marlier, sulla recente polemica, esplosa nei giorni scorsi, dopo la presentazione del disegno di legge del senatore Enrico Borghi (il numero 194) sulle professioni della montagna.
«Siamo stati tirati in mezzo, senza essere stati consultati - commenta Ezio Marlier - e, così come espresso dal Collegio nazionale, prendiamo le distanze da questa proposta. Il nostro riferimento rimane la legge nazionale numero 6 del 2 gennaio 1989 che disciplina le professioni di montagna».
«Le guide alpine Italiane non sono state coinvolte nella stesura di questo disegno di legge e non ne sono promotrici. - si legge nel comunicato diramato qualche giorno fa dal Collegio nazionale Guide alpine italiane - L'articolo numero 1 del disegno di legge in questione non va a creare una nuova figura professionale ma ne modifica una già esistente, quella di accompagnatore di media montagna, istituita dalla legge nazionale 6 del 1989, articolo 21. L'articolo, semplicemente modifica il nome di questa figura professionale da 'accompagnatore di media montagna' in 'guida escursionistica di montagna', inquadrandone l'attività come già faceva la legge 6 del 1989, con alcune specifiche aggiuntive».
Inoltre, si ribadisce ancora nella nota, «questo articolo, oggetto della polemica sollevata da associazioni di guide ambientali, di fatto dà la possibilità, ma non l'obbligo, alle guide ambientali di vedersi riconosciuta la propria competenza professionale, facendo richiesta di rientrare negli elenchi ordinistici degli accompagnatori di media montagna, previo adeguamento formativo e superamento dell'esame di abilitazione».
Nell’introduzione del disegno di legge dell’onorevole Enrico Borghi si legge, tra l’altro, che «Oltre a prevedere una più moderna articolazione e regolamentazione delle professioni di montagna, il disegno di legge si prefigge l’obiettivo di dare legittimità e di uniformare le nuove professioni di montagna che si sono sviluppate negli ultimi anni, per garantirne l’esercizio in tutto il territorio nazionale in modo professionale fissando i requisiti e le modalità per l’istituzione degli elenchi speciali e per la formazione dei professionisti».