Divari di genere sul lavoro, Valle d'Aosta isola felice però differenza retributiva all’11%
La Valle d'Aosta è un'isola felice per quanto riguarda i divari di genere sul lavoro. E' quanto emerge dal Rapporto della parità di genere nelle imprese valdostane, presentato martedì scorso, 12 marzo, a Palazzo regionale.
«Il contesto regionale - ha spiegato Dario Ceccarelli, capo dell'osservatorio economico e sociale della Regione Valle d'Aosta - presenta dati certamente migliori rispetto al dato medio nazionale».
L'indagine si riferisce all'occupazione nelle grandi imprese (con oltre 100 dipendenti) per il periodo 2020-2021. «E' stato coinvolto - ha aggiunto Dario Ceccarelli - il 27 per cento della forza lavoro per un totale di 8.300 occupati. Il lavoro femminile è più concentrato nel terziario, la stabilità occupazionale è buona, il 45 per cento svolge lavoro in modalità part-time. Il divario retributivo rispetto agli uomini è un punto delicato, lo svantaggio medio è dell'11 per cento, in linea con i dati nazionali». Per le donne c'è anche da registrare meno opportunità di crescita formativa e di carriera. «Tuttavia - ha concluso Dario Ceccarelli - si registrano dei progressi che alimentano un trend di miglioramento che porta, seppur lentamente, a ridurre i divari presenti». Per l'assessore regionale del Lavoro, Luigi Bertschy, «l'obiettivo è arrivare a migliorare l'organizzazione e il modello di lavoro in Valle d'Aosta. Bisogna capire le motivazioni - ha aggiunto - del ricorso al part-time. Occorre organizzare una rete di servizi per permettere alle donne di svolgere l'attività professionale e ridurre il gap ancora esistente con gli uomini».
Infine la consigliera di parità Katia Foletto ha sottolineato che il rapporto «aiuta a comprendere come viene considerato il ruolo della donna nel mondo del lavoro». In Valle sono 12 le imprese certificate per la parità di genere, «un modello innovativo - ha aggiunto - che dovrebbe essere adottato da tutti per dare una nuova impronta all'organizzazione interna delle aziende».