Il Tunnel del Gran San Bernardo ha sessant’anni
Inaugurato il 19 marzo 1964, alla presenza delle massime autorità italiane ed elvetiche, il Traforo del Gran San Bernardo, fu il primo traforo stradale aperto al traffico attraverso la barriera delle Alpi. La prossima settimana, a distanza di 60 anni da quello storico evento, le Società concessionarie Sitrasb e Tgsb, per il tramite della Società di gestione unica Sisex, vogliono ricordare il giorno in cui, per la prima volta, un’auto - una Fiat costruita nel 1899 - attraversò il tunnel.
L’inaugurazione della galleria ebbe un effetto straordinario. Per giorni, infatti, all’imbocco del traforo si formarono code di mezzi che volevano utilizzare per la prima volta questa avveniristica infrastruttura. Dalla sua apertura fino a giovedì scorso, 14 marzo, i veicoli transitati sotto il Traforo del Gran San Bernardo sono stati complessivamente 34.331.884.
Martedì 19 marzo la ricorrenza avrà il seguente programma: alle 9.45 incontro dei partecipanti negli uffici Sisex sul piazzale nord, dalle 10 alle 10.30, sul piazzale di stazionamento lato svizzero, consegna di un cesto di prodotti valdostani e di un biglietto omaggio all’utente che si troverà a transitare al casello e consegna di un piccolo presente e di una lettera per un passaggio commerciale ad un autotrasportatore che si troverà a transitare in quel momento. Dalle 11 alle 11.30, sul piazzale di stazionamento lato Italia, verrà fatto altrettanto con la consegna di un cesto di prodotti dell’Entremont all’utente e all’autotrasportatore che si troveranno a transitare al casello.
«Farò quanto possibile affinché questa infrastruttura, nata con lo scopo di unire 2 nazioni e garantire un importante collegamento tra il sud e il nord dell’Europa, possa continuare a contribuire allo sviluppo dei 2 territori montani confinanti e della loro peculiare economia. - dichiara il presidente della Sitrasb Edi Avoyer - Confermo che le società concessionarie stanno portando avanti le loro attività mantenendo come obiettivo principale la sicurezza dell’intera infrastruttura che, pur confermando la sua vocazione squisitamente turistica, sta riscontrando un timido aumento anche per quanto attiene al traffico pesante».