Si è fermato il grande cuore di Valter Soave, ex allenatore di calcio
Nel suo cuore milanista batteva la passione per il calcio: Valter Soave era un vero sportivo, una persona buona e altruista. Nato ad Aosta il 14 febbraio 1946, fin da ragazzo aveva calzato le scarpe con i tacchetti. Giocava a centrocampo, fascia sinistra: era dotato di una buona tecnica e di grande intuito nel passare la palla ai compagni di squadra per finalizzare le azioni. Aveva indossato le maglie della Gabetto, del Quart e dell’Olimpia. Poi aveva allenato le squadre giovanili della Gabetto e poi della Gabetto Sant’Orso nonché il settore giovanile federati con i calciatori che giocavano nei campionati piemontesi. Quindi, sempre in veste di allenatore, era passato alle prime squadre del Gressan, del Morgex Carbo (ora Valdigne) - con cui aveva vinto il campionato di terza categoria nella stagione 1979/1980 -, la cui punta di diamante era il compianto Alfonso Castelnuovo, mancato nell’aprile dell’anno scorso e soprannominato “Jair” per la sua somiglianza con il grande attaccante dell’Inter degli anni Sessanta, il brasiliano Jair da Costa, del Saint-Pierre e della Nitri Renault. Era infine il mister dei veterani dell’Olimpia con cui aveva partecipato ai tornei nel 2001 a La Guadalupa, nel 2006 a Cuba e nel 2010 a La Réunion e in Italia a quelli di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, a Bastia Umbra di Perugia ed a Padova. Oltre al calcio, un’altra sua grande passione era giocare a carte, in particolare scopa e belote, tanto che aveva partecipato con successo a diversi tornei.
Assunto dall’allora società telefonica Stipel - poi diventata Sip -, Valter Soave era sposato con Emanuela Bethaz e padre di Claudia, nata nel 1972, e di Mauro, prematuramente scomparso. Le sue condizioni di salute, ormai precarie, sono progressivamente peggiorate ed è mancato all’età di 78 anni nella sua abitazione in viale Garibaldi ad Aosta mercoledì 13 marzo. Le esequie, molto partecipate, si sono svolte ieri, venerdì 15, al Tempio crematorio cittadino.