Addio al sorriso e all’entusiasmo contagioso di Giorgio Bréan E’ stato ambasciatore a Torino della sua amata Valle d’Aosta
E’ stato un esempio di infinito amore per la Valle d’Aosta pur vivendo a Torino quasi tutta la sua vita. Con il suo immancabile sorriso, la sua simpatia contagiosa, l’entusiasmo trascinante e vulcanico, Giorgio Bréan è stato un ambasciatore della nostra regione in Piemonte e non solo. Originale e fuori dagli schemi lo è rimasto fino all’ultimo: ha chiuso gli occhi per sempre nel più raro dei giorni, il 29 febbraio, e i funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Torino martedì scorso, 5 marzo, proprio quando avrebbe compiuto 81 anni.
Giorgio Bréan era nato ad Aosta il 5 marzo del 1943 ed era orgoglioso delle sue radici, ben piantate a Verrès e a Brusson. La sua era una famiglia che ha fatto la storia in Bassa Valle. Il nonno Joseph Louis Bréan – a cui è stata intitolata una piazza a Verrès nel 2018 – fu un lungimirante imprenditore che avviò un’impresa di autotrasporti con terminal nei pressi della stazione ferroviaria (e sono bellissime le foto d’epoca di Verrès che ritraggono i suoi automezzi schierati in attesa dei clienti). Il papà Giuseppe, detto Pino, fu presidente del Consiglio Valle nel dopoguerra, socio fondatore del Carnevale Storico di Verrès e proprietario del cinema Ideal. Giorgio studiò da geometra a Torino. Trovò poi impiego alla Cis – Compagnia Italiana Strade lavorando dapprima a Savona, dove si sposò l’8 dicembre del 1971 con Cristina Barbadoro e dove sono nati i figli Giorgia nel 1972 e Pier Paolo nel 1975. Nel 1978 la famiglia si trasferì stabilmente a Torino.
Giorgio però nel cuore è rimasto sempre valdostano e promuoverne le bellezze e la cultura in ogni occasione è diventata per lui una sorta di missione. Così fondò il Gruppo Amici Valle d’Aosta, creando un’apposita spilla che donava a tutti, dalle persone comuni ai personaggi pubblici più conosciuti. In casa sua un’intera libreria era piena di fotografie di lui, con il suo grande sorriso, accanto a personalità che indossano la spilla con i colori della Valle d’Aosta: dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino alla modella Alena Seredova, da Evelina Christillin a Emanuele Filiberto di Savoia fino all’attore Alessandro Preziosi, solo per fare qualche nome. Sempre a Torino si inventò le “feste di via”, in particolare quelle di via Madama Cristina e di via Luini, riuscendo a portare nel capoluogo piemontese i figuranti del Carnevale Storico di Verrès, numerosi artigiani valdostani, sabotiers, produttori enogastronomici e commercianti. Proprio dal Carnevale di Verrès è stato insignito della medaglia di Cavaliere del Supremus Ordo per aver contribuito a diffondere la conoscenza della manifestazione. Era anche un collezionista di quadri dopo che da ragazzo rimase folgorato dall’incontro con Italo Mus. E ha coltivato l’amicizia di tanti artisti, da Giovanni Thoux a Bobo Pernettaz, da Mauro Masoaro a Ettore Merlet. Soprattutto, una sua caratteristica era quella di fare sentire speciali tutte le persone che incontrava, di trasformare in un evento ogni iniziativa, anche piccola, a cui prendesse parte. Per esempio era l’animatore della festa dei coscritti del 1943 di Verrès e ne aveva addirittura creato un apposito gonfalone. Quando veniva in Valle d’Aosta gli piaceva indossare i sabots, a volte persino per guidare l’auto. Instancabile e brillante, ironico e gioviale, è stato promotore di un’infinità di attività, a Torino come nella nostra regione. Da ultimo ha realizzato pure una ricerca storica che attestò che il suo bisnonno Pacifico Bréan era stato il primo capo dei pompieri volontari di Brusson. Giorgio Bréan ora ha chiuso gli occhi per sempre ma la sua energia e il suo sorriso rimarranno nel cuore di tutti. Riposerà nel cimitero di Brusson, nella tomba di famiglia.