«Riduzione del 12 per cento dei consumi energetici entro il 2030»
Con 19 voti a favore e 16 astensioni il Consiglio Valle ha approvato - mercoledì scorso, 6 marzo - il Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030). Si tratta dello "strumento di pianificazione regionale in materia di energia, che definisce gli obiettivi di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel rispetto delle strategie di livello superiore (europeo e nazionale) e in coerenza con le pianificazioni regionali negli altri settori". "Il Piano energetico ambientale regionale definisce tre obiettivi quantitativi per il 2030: riduzione dei consumi finali netti del 12 per cento; aumento della produzione locale da Fer del 12 per cento; riduzione del 34 per cento delle emissioni di gas climalteranti. Il raggiungimento di questi obiettivi andrà perseguito attraverso un mix di azioni qualitative: sostenibilità, resilienza, trasversalità, elettrificazione, autosufficienza energetica, ricerca e innovazione. Particolare attenzione è posta su reti e infrastrutture che rappresentano un elemento cardine del processo di transizione energetica". Lo ha detto l'assessore regionale Luigi Bertschy, illustrando in aula il Pear e aggiungendo: "Il Piano è molto sfidante in quanto c'è la necessità di imprimere una forte accelerazione al settore energia attraverso un vero e proprio cambio di paradigma, convogliando investimenti pubblici e privati verso un obiettivo comune di transizione energetica. La sfida ambientale potrà essere, in ogni caso, uno straordinario volano per l'economia, l'occupazione, l'innovazione tecnologica e uno sviluppo pienamente sostenibile e autosufficiente". "Tra le prime azioni da concretizzarsi nel 2024 - ha concluso - vi sono senza dubbio quelle in tema di Comunità energetiche rinnovabili e quelle relative all'efficientamento energetico e sviluppo delle Fer". In base ai dati forniti dall'assessore nel 2019 la produzione energetica locale complessiva è stata pari a circa 3.514 GWh, costituita per il 100 per cento da fonti energetiche rinnovabili (Fer), di cui il 90,7 per cento derivanti da fonti energetiche rinnovabili elettriche e il restante 9,3 per cento da fonti energetiche rinnovabili termiche quali la biomassa, il solare termico, la quota rinnovabile delle pompe di calore e il biogas. Una quota importante di energia elettrica viene esportata (circa il 63 per cento) in quanto mediamente solo il 37 per cento è consumata sul territorio regionale.