Da Rassemblement Valdôtain una proposta di legge per la valorizzazione in chiave storico-turistica della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier
Il gruppo Rassemblement Valdôtain ha depositato una proposta di legge per la valorizzazione in chiave storico-turistica della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier.
L'iniziativa, composta di 3 articoli, mira a modificare la legge numero 22 del 2016 (Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti), con l'intento di promuovere una soluzione che, pur tenendo anche conto delle principali indicazioni definite dagli interventi normativi regionali susseguitisi nel tempo, possa sbloccare l'attuale stato di incertezza della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier.
"Si tratta - spiega il capogruppo Stefano Aggravi - di una proposta di legge molto semplice. Rassemblement Valdôtain aveva già lanciato questa idea nel corso dell'esame dell'ultimo bilancio, ma l'emendamento era stato cassato dagli uffici per una non meglio circostanziata necessità di finanziamenti.
L'idea è di porre sul tavolo, in vista anche della prossima presentazione dell'aggiornamento del Piano regionale dei trasporti, una possibile riqualificazione di una linea che è comunque considerata di interesse storico, tramite la valorizzazione del territorio che attraversa e le sue stazioni in necessaria sinergia con Rfi e Fondazione Fs. Questo anche per farla uscire dal completo degrado che oggi la interessa, facendola entrare nel circuito dei 'treni storici' che ha consentito il recupero di tante tratte ferroviarie simili in tutta Italia".
71 milioni da Rfi per la riapertura
«Riguardo al futuro, nel Piano industriale di Rfi al 2031 è confermata la volontà di finanziare la riapertura dell’Aosta/Pré-Saint-Didier con 71 milioni di euro» aveva detto l’assessore ai Trasporti Luigi Bertschy in Consiglio Valle rispondendo a un’interpellanza dalla consigliera della Lega Raffaella Foudraz.
Nulla da fare invece per la realizzazione del tram-treno che sarebbe dovuto arrivare fino a Courmayeur, ipotesi bocciata dal Consiglio Valle per l’impraticabilità delle soluzioni proposte nello studio commissionato e soprattutto per l'importante investimento economico da parte della Regione: circa 437 milioni di euro per la costruzione dell'infrastruttura e l'acquisto del materiale, oltre a risorse considerevoli di gestione stimate in più di 16 milioni di euro.