Iscrizioni alla scuola superiore, licei preferiti ma in calo

Iscrizioni alla scuola superiore, licei preferiti ma in calo
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Gli effetti del calo demografico si cominciano a sentire nella scuola valdostana, dove la flessione si percepisce soprattutto nelle iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado.

I dati sono stati diffusi in occasione di un incontro con gli organi di informazione - martedì scorso, 20 febbraio, nella saletta del Palazzo regionale - dove l’assessore al Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz e la sovraintendente agli Studi Marina Fey hanno commentato i numeri e spiegato le particolarità valdostane.

Le nascite, che dal 2014 sono sotto il migliaio, dal 2020 sono meno di 800. I bambini iscritti al primo anno della scuola dell’infanzia, a settembre, saranno 727, 159 in meno rispetto a quelli che inizieranno la prima elementare.

“Cerchiamo di seguire un ragionamento che tenga conto non solo dei numeri - spiega l’assessore Jean-Pierre Guichardaz - ma anche di altri parametri. Dove c’è l’assegnazione di posti per insegnanti, quindi, si tenta di tenere aperte le scuole anche con pochi bambini, perché dove ci sono i servizi ci sono anche le famiglie. Qualunque politica su famiglia e natalità non può essere fine a se stessa, ma deve essere inserita in un sistema Valle d’Aosta, considerando il tessuto sociale e abitativo. Per esempio, a Valgrisenche teniamo la scuola aperta con 3 bambini, nell’idea che sia necessario mantenere presìdi sul territorio”.

Gli iscritti in prima media sono 1050, 66 in meno rispetto al 2023, e i ragazzi che inizieranno la prima superiore saranno 1140, 51 meno dell’anno prima.

La scelta della scuola secondaria di II grado cade ancora prevalentemente sui licei, con il 48,2 per cento di iscritti (rispetto al 55,6 per cento del dato nazionale), ma con una diminuzione dello 0,6 per cento rispetto all’anno prima. Sono considerati nel conteggio gli istituti scolastici pubblici di Aosta e di Verrès, in una ripartizione che vede la preferenza per i licei scientifici (14,8 per cento) che però, rispetto allo scorso anno, perdono 1,1 punti percentuali; seguono i Licei delle scienze umane (13,1 per cento) in linea con lo scorso anno e il Linguistico con il 9,1 per cento contro il 9,7 per cento dell’anno scorso; l’Artistico che passa dal 4,7 per cento al 4,1 per cento; il Classico che sale dal 3,6 per cento al 3,8 per cento e, infine, il Musicale con il 3,3 per cento contro l’1,9 per cento dello scorso anno. Ci possono essere numeri molto piccoli, come i 12 iscritti al liceo classico europeo: “Queste situazioni verranno valutate dalle singole istituzioni scolastiche - ha spiegato la sovraintendente Marina Fey - che potranno attivare classi miste”.

Tra gli Istituti tecnici, le scelte sono maggiormente orientate verso il settore tecnologico: 16 per cento (in lieve calo rispetto allo scorso anno) contro l’11,2 per cento del settore economico. Il preferito è l’indirizzo Informatica e telecomunicazioni, scelto dal 6,9 per cento del totale degli iscritti, con una flessione del 2,2 per cento, seguito da Amministrazione, finanza e marketing con il 6,6 per cento, l’indirizzo Turismo con approfondimento cultura, un 4,6 per cento in lieve crescita come il 3,7 per cento di Agraria, agroalimentare e agro industria, seguito dal 2,8 per cento di Costruzioni, ambiente e territorio e dal 2,5 di Elettronica ed elettrotecnica.

Nell’ambito degli Istituti professionali, il dato più alto è quello dei Servizi per la sanità e l’assistenza sociale (7,5 per cento, più 1,1 per cento rispetto al 2023/24), seguito dai Servizi per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera (4,4 per cento, meno 0,2 per cento rispetto all’anno scorso). In leggero calo l’interesse per l’indirizzo Gestione delle acque e risanamento ambientale e per il settore Industria e artigianato, dove comunque rimane attivata una sezione.

“A livello regionale - spiega la Sovraintendente - non si è ritenuto opportuno, tenuto conto dei tempi stretti di presentazione della nuova offerta formativa nazionale, di avviare la sperimentazione della filiera tecnico-professionale 4+2 e di attivare il liceo “Made in Italy”, che prevede alcune modifiche rispetto al quadro orario dell’attuale LES (Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale). I numeri sono molto bassi a livello nazionale e il decreto è arrivato a dicembre. Avendo l’orientamento già attivato, abbiamo ritenuto non opportuno avviare nuovi percorsi che avrebbero destabilizzato le famiglie. Il liceo Maria Adelaide di Aosta e l’Isitelp di Verrès valuteranno se attivarlo l’anno prossimo, aggiungendo un percorso”.

Tra gli indirizzi dell’Istruzione e Formazione professionale, che si appoggia prevalentemente su Projet Formation, per il 2024-25 non saranno attivati il percorso quadriennale Tecnico degli impianti elettrici, che ha solo 3 iscritti, e il triennale per Operatore elettrico, che ha 2 iscritti.

Restano confermate le istituzioni scolastiche esistenti, cui si aggiungerà il CRIA, l’educazione per gli adulti a partire dai 16 anni, che per il 2023-2024 è ancora sotto il Manzetti ma diventerà un'istituzione scolastica a sé. “Abbiamo tenuto conto dei numeri e della prospettiva dei prossimi anni - prosegue Marina Fey - sia nel confermare la richiesta di 9 nuovi dirigenti scolastici, dal prossimo concorso, sia dei docenti. Per esempio, non è stato aperto un nuovo concorso per gli insegnanti della primaria, mentre, grazie ad opportuni accordi, ci sarà una nuova abilitazione TFA per gli insegnanti di sostegno”.

“Sarà necessario lavorare di più sull’orientamento - ha aggiunto l’Assessore - Quest’anno con li salone VdAOrienta ci siamo concentrati soprattutto sugli studenti in uscita dalle scuole superiori ma allargheremo l’attenzione ai ragazzi delle medie. Infatti, anche se esiste la possibilità di decidere di cambiare scuola entro il 31 gennaio, non è detto che ci siano i numeri per accogliere nuovi studenti in corso d’anno. Allo stesso modo, stiamo ragionando sul non creare doppioni in sedi diverse o tra scuole tecniche e percorsi IeFP, tenendo conto che se, per esempio, volessimo unire gli studenti di informatica di Verrès e di Aosta dovremmo fare un ragionamento più ampio, che comprenda l’organizzazione dei trasporti e. eventualmente, più studentati per chi viaggia”.

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