Illuminazione artistica per le Murasse

Luci soffuse a evidenziare volumi e dettagli architettonici. Entro la fine del 2024 sarà realizzato un impianto di illuminazione artistica per il complesso delle Murasse di Verrès. A finanziarlo è l’Unité des Communes Evançon per un importo di circa 100mila euro (per la precisione 76.766,95 euro più Iva). La prestigiosa cascina cinquecentesca ospita attualmente la Biblioteca e gli uffici dell’Unité, oltre a una sala per mostre, conferenze ed eventi. «Si tratta di una struttura che ha un importante valore culturale, storico e turistico e intendiamo valorizzarla. - spiega il presidente dell’Unité des Communes Evançon Michel Savin - Il sito è molto bello, si vede anche transitando sull’autostrada e merita di essere messo in risalto. Attualmente è illuminato solo il cortile centrale. Con la nuova illuminazione, che sarà completamente a led e quindi a basso consumo, si darà valore anche ai corpi di fabbrica. Naturalmente si tratta di un bene storico e abbiamo avuto tutti i pareri degli uffici regionali preposti. I lavori inizieranno tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate».

La cascina delle Murasse è stata costruita da Carlo di Challant nel 1512, lo stesso anno in cui venne eretta anche la torre di Saint Gilles, nel complesso della Collegiata. Appartiene alla categoria delle costruzioni rurali ma parla nel contempo il linguaggio della grande architettura nobiliare. Il cascinale, la stalla e la piccionaia definiscono i lati di un quadrilatero chiuso per il resto da una cinta che viene coronata da una vistosa merlatura. Proprio la merlatura, così come la presenza della piccionaia in posizione dominante, erano segnali di potere. «Carlo di Challant, nell’occasione, si comporta da Challant, vale a dire come il rappresentante della più potente famiglia della Valle. - rileva Omar Borettaz nel libro “Verrès, una storia lunga più di 2000 anni” - Ma anche, in quanto priore di Saint Gilles, si comporta come signore feudale. Non a caso la lapide di dedica nella cascina è sormontata dallo stemma del priore con il bastone priorale».