Réunion, l’Union Valdôtaine pronta a correre da sola alle elezioni regionali del 2025

Réunion, l’Union Valdôtaine pronta a correre da sola alle elezioni regionali del 2025
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Tempi lenti, sembra troppo lenti. Nominata a novembre 2023, con prima riunione il 21 di quel mese la Commissione speciale per la “réunion” autonomista dovrebbe, nelle intenzioni, concludere il proprio impegno per giungere a un congresso straordinario dell’Union Valdôtaine in vista delle elezioni europee in modo da proporre, come prima concreto segnale della ritrovata intesa, quella candidatura unitaria che tutti sollecitano.

In Italia si voterà domenica 9 giugno, quindi la volontà di arrivare alla definizione degli accordi tra i movimenti autonomisti valdostani dovrebbe concretizzarsi con un programma condiviso in aprile. Manca perciò poco più di un mese e domani, domenica 25, in occasione delle celebrazioni per l’anniversario dell’autonomia l’esigenza di un fronte unico autonomista tornerà alla ribalta, ribadito dalla platea, anche se le parole si scontreranno con i tempi, troppo lenti e pieni di ostacoli e di veti incrociati, non solo per le Europee ma pure per le elezioni regionali del 2025.

A questo punto è praticamente certo che il prossimo anno per il rinnovo del Consiglio Valle si tornerà a votare con la preferenza unica. Difficile infatti nel contesto attuale aggregare una maggioranza qualificata di 24 voti per modificare la legge elettorale e così uno dei principali obiettivi della nuova “réunion” - cioè il ritorno alle tre preferenze - pare già tramontato, malgrado proprio sulla preferenza unica si fossero concentrate le maggiori critiche. Allo stesso modo rimarrebbe anche il limite dei tre mandati consecutivi introdotto nel 2019.

Complicata pure la formazione di una lista unica targata autonomisti. Sembrerebbe che l’Union Valdôtaine preferisca andare per proprio conto, questa volta con tutti i trentacinque candidati, mentre è al vaglio l’ipotesi di una lista apparentata composta dalle altre anime della galassia autonomista, tutti insieme con metodi e procedure ancora da definire.

Nel frattempo però la maggioranza regionale guidata dall’Union Valdôtaine, proprio in vista della creazione di una sua lista, ha ancora una volta individuato nei sindaci un elemento prioritario di consenso sul territorio. Per questa ragione si è allontanata l’annunciata volontà di una sola consultazione elettorale, abbinata tra Regione e Comuni per il settembre 2025, anzi è già praticamente pronto un disegno di legge che sposterebbe le elezioni comunali addirittura al 2026, con un rinvio minino di sei mesi rispetto alle regionali.

Questo “escamotage” - giustificato dalla solita pandemia Covid - consentirebbe a parecchi sindaci di candidarsi per il Consiglio Valle e poi, nell’eventualità di una non elezione, di ripresentarsi alle comunali. Unico inghippo la disposizione per i sindaci dei Comuni sopra i tremila abitanti dell’obbligo di dimissioni sei mesi prima delle elezioni regionali, un ostacolo che dovrebbe essere rimosso. Come potrebbe essere recepita anche dalla Valle d’Aosta la recente modifica alla legge statale che elimina il limite dei tre mandati per i sindaci dei Comuni sotto i cinquemila abitanti.

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