Parco fotovoltaico nell’ex tiro a volo a Saint-Vincent: “Perché chi rappresenta le istituzioni è tanto restio a riconoscere la lungimiranza di alcuni cittadini?”

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Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Paolo Ciambi in merito al nuovo parco fotovoltaico che sorgerà al posto dell’ex tiro a volo di Saint-Vincent.

«Nel numero di sabato 10 febbraio scorso de La Vallée Notizie sono riportate alcune dichiarazioni dell’assessore Luciano Caveri in merito al parco fotovoltaico che Cva realizzerà per recuperare l’area dell’ex tiro a volo di Saint-Vincent, abbandonata da circa 40 anni. Mi riferisco, in particolare, alle seguenti frasi: “In un passato remoto mi ero occupato come Assessore al Turismo dell’area con un concorso di idee che non aveva visto grandi proposte […] Stupisce chi, evocando idee dal passato, si vuole non solo intestare meriti che non ha, ma pure segnalare chissà quali ritardi su un’idea mai resa operativa”. Sono io a essere stupito dalle affermazioni di un politico che, dall’alto della propria carica istituzionale, anziché ringraziarli per la lungimiranza e magari scusarsi per la tardiva attuazione di quella proposta, ha scelto di criticare apertamente quei cittadini che, 15 anni fa, tramite una petizione sottoscritta da 502 valdostani, discussa e respinta dal Consiglio regionale, proposero l’idea del parco fotovoltaico che oggi, finalmente, trova realizzazione. Le critiche dell’assessore Caveri richiedono alcune puntualizzazioni. Il 2 ottobre 2007, in occasione della presentazione pubblica delle 15 proposte scaturite dal concorso di idee per riqualificare l’area dell’ex tiro a volo, fra cui un nuovo tiro a volo, l’allora presidente della Regione Luciano Caveri commentò, come riportato dai mezzi di informazione: “Personalmente ritengo debba essere tenuta in considerazione l’idea del tiro a volo”; nelle stesse settimane in cui il Presidente Caveri “teneva in considerazione” un nuovo tiro a volo, stavo realizzando l’impianto fotovoltaico presso la mia abitazione. Contemporaneamente, insieme a Stefano Unterthiner decidemmo di proporre un parco fotovoltaico nell’ex tiro a volo. La proposta, dal titolo “Un grande impianto fotovoltaico nell'area ex tiro a volo: enorme biglietto da visita per Saint-Vincent”, fu inviata tramite lettera alla sindaca di Saint-Vincent il 29 aprile 2008. L’idea del nuovo tiro a volo fu davvero tenuta in considerazione, tanto che venne formalizzata nel luglio 2008 all’interno del “Programma comune per la XIIIa legislatura” sottoscritto da Union Valdôtaine, Stella alpina e Fédération Autonomiste, alleanza di cui il consigliere Caveri fece parte fino al 7 gennaio 2013, con le seguenti parole: “[…] In questo quadro rientra la realizzazione del “tiro a volo”, che rappresenta anche un valido riutilizzo di un’area di proprietà regionale”. Coerentemente con il programma di legislatura, la Giunta regionale, che il consigliere Caveri sosteneva come membro della maggioranza consiliare, con deliberazione numero 1366 del 15 maggio 2009 affidò alla soc. Simpes s.r.l. di Terni l’incarico per la “redazione di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di un impianto di tiro a volo e tiro all'elica, in loc. Piole, nel Comune di Saint-Vincent”. Il 10 febbraio 2010 il Consiglio regionale respinse due risoluzioni presentate dal gruppo Vallée d'Aoste Vive - Renouveau, legate alla petizione, che in quel giorno fu discussa, presentata da 502 cittadini valdostani “a favore di un parco tecnologico per le energie rinnovabili e contro la realizzazione di un nuovo tiro a volo in località Piole nel comune di Saint-Vincent”. Una di queste risoluzioni chiedeva alla Giunta regionale di “porre in atto iniziative per favorire la creazione di un parco tecnologico per le energie rinnovabili”. La risoluzione ottenne solo 5 voti favorevoli, quelli dei consiglieri del gruppo Vallée d'Aoste Vive - Renouveau, 21 voti contrari (Uv, Sa, Fa), 4 astenuti (Pd e Pdl). Nel frattempo, Cva decise di realizzare ad Alessandria un parco fotovoltaico di 7,3 MW, inaugurato nel mese di luglio 2010. È quasi superfluo osservare che né io né i 502 firmatari della petizione possiamo attribuirci oggi il merito della realizzazione tardiva di quella proposta. Tuttavia, è giusto chiedersi perché la politica abbia impiegato tanto tempo a individuare quella stessa soluzione, che nel 2010 fu respinta dalle forze politiche di cui l’allora consigliere Caveri faceva parte e che proprio per questo non fu “mai resa operativa”, per usare le stesse parole dell’assessore Caveri. È anche doveroso chiedersi perché chi rappresenta le istituzioni sia tanto restio a riconoscere la lungimiranza di alcuni cittadini una volta che le loro proposte sono tardivamente accolte».

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