In scena la protesta del trattore solitario “Gli agricoltori qui non si espongono”

In scena la protesta del trattore solitario “Gli agricoltori qui non si espongono”
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Un po' di amarezza c'è nelle parole degli organizzatori della protesta dei trattori che da mercoledì 7 a venerdì 9 febbraio avrebbe dovuto coinvolgere gli agricoltori valdostani sull’esempio di ciò che è avvenuto e sta avvenendo nel resto d’Europa e ultimamente anche in Italia. Il risultato è stato francamente misero: un unico trattore - condotto da Didier Letey di Roisan - seguito da una decina di automobili. «Per me però non è un flop! - dice subito Monica Glassier, una dei responsabili - Anzi, non sono delusa affatto perché so che grazie a noi ci sono persone che si stanno attivando per cambiare questo stato di cose». L'appuntamento per i manifestanti è stato il piazzale della Torre Piezometrica di via Lavoratori Vittime del Col du Mont: poi la sfilata nel centro di Aosta e dintorni con varie tappe, una delle quali a piazza Deffeyes di fronte a Palazzo regionale. «Una manifestazione che - come spiega ancora Monica Glassier - non è solo per gli agricoltori ma per tutta la popolazione perché tocca vari argomenti quali cibo, salute e lavoro». E quel minaccioso cartello "Giù le mani dai bambini"? Qui riaffiorano i no vax di recente memoria: «Certo, con tamponi e mascherine per 4 anni i diritti delle persone sono stati massacrati quando invece non dovevano essere obbligatori». Ma ce n'è anche per i giornalisti, come mai? «Perché i media hanno tenuto nascosto molte cose al tempo del Covid». Ma ritornando al tema principale, quello degli agricoltori, come mai un solo trattore e una trentina di persone? «Gli agricoltori hanno fatto un passo indietro... forse per non esporsi» afferma ancora Monica Glassier, aggiungendo un particolare: «Ho parlato di questo proprio con un agricoltore locale e questi mi ha detto che gli agricoltori in Valle stanno bene perché prendono contributi, quindi è meglio non partecipare poiché potrebbero toglierceli...». E pensare che l’elenco di rivendicazioni era lungo, poiché questa mobilitazione valdostana era contro questa «Europa - come si legge nel programma - che mira a distruggere questa nostra economia, che sta cercando di mettere le mani sulla nostra terra e che sta limitando la nostra produzione». Ma ce n’è anche per gli stipendi degli italiani «più bassi in Europa», per la sanità locale dove chiede ai valdostani se siamo soddisfatti, contro la guerra «Che l'Italia ripudia come recita l'articolo 11 della nostra Costituzione», con un occhio anche ai «Banchieri e vili affaristi che gestiscono questa Europa».

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