Ad Aosta una serata per scoprire in che modo le emozioni rivelano la natura dei nostri sintomi

Ad Aosta una serata per scoprire in che modo le emozioni rivelano la natura dei nostri sintomi
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Si intitola “Breve viaggio tra mente e corpo. In che modo le nostre emozioni rivelano la natura dei nostri sintomi?” l’incontro organizzato dall’associazione L’Agrou per venerdì prossimo, 16 febbraio, dalle 20.30, nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, ad Aosta. A condurlo sarà la dottoressa Monique Charbonnier, psicologa clinica, psicoterapeuta e fondatrice del Centro Studi di Ricerca in Scienze Biologiche Integrate e Psicoterapia.

L’appuntamento si pone in continuità con quello che si era svolto venerdì 10 novembre scorso, sempre condotto dalla medesima esperta: l’interesse suscitato dalla tematica era stato tale che diverse persone non avevano potuto accedere alla sala, gremita di pubblico. Per questo motivo già in tale occasione Monique Charbonnier aveva preannunciato che si sarebbe individuata una data per un nuova conferenza su questi argomenti.

«In che modo le nostre emozioni rivelano la natura dei nostri sintomi? Cosa sarebbe la vita senza emozioni? In che modo il nostro sentire ci rivela chi siamo e dove stiamo andando? Senza emozioni gli eventi sarebbero solo fatti e non potremmo chiamarli vita! - riflette la dottoressa Monique Charbonnier - “Breve viaggio tra mente e corpo” è un’immersione nel mondo del profondo, in cui abita una precisa interconnessione tra ciò che sentiamo e ciò che il corpo manifesta. Le scienze di frontiera nel campo delle Neuroscienze, delle Scienze Biologiche Integrate e della Neurofisiologia evidenziano che ciò che noi chiamiamo emozione in realtà è solo la punta di un iceberg di un processo biologico-elettro-chimico-fisiologico, tanto sottile quanto complesso che investe sia il corpo che la mente. Nello stesso modo in cui non si può vedere il vento ma solo mirarne i suoi effetti sugli alberi, possiamo solo osservare come le emozioni trovino via d’espressione attraverso il corpo. Sono l’eccellente ponte tra psiche e soma, il centro pulsante del flusso della vita, nel bene e nel male, aprendoci in un modo o nell’altro al sentire. Le emozioni sono l’elemento unificante sottinteso alla biologia, alla biochimica, alla biofisica e alle leggi sottili dell’anima del mondo. La voce narrante di ciò che noi chiamiamo Sé e ci informano ad ogni passo su chi siamo, come stiamo veramente e dove stiamo andando. Se una cosa corrisponde davvero a ciò che siamo lo comprendiamo dal modo in cui ci sentiamo».

«Ci hanno insegnato che la ragione e la cognizione sono il cardine per la nostra realizzazione. - prosegue Nicole Charbonnier - Nasciamo aperti ma molto presto impariamo a chiuderci e a difenderci, pensando che sia l’unica via per stare al mondo. Ma facendo questo togliamo il sentire dal centro del nostro essere, escludendolo e negando la sua funzione essenziale e unificante con la vita stessa. Reprimere le nostre emozioni equivale a non sentire, il che significa perdere la bussola che ci consente di discernere ciò che appartiene al nostro essere da ciò che non gli appartiene. E questo produce un effetto importante tanto sulla psiche quanto sul corpo che si fa portavoce di ciò che viviamo attimo per attimo. Poter togliere quel velo che ci separa da ciò che sentiamo di essere significa riscrivere una trama nuova, quella in cui diveniamo artefici del nostro cammino e possiamo farlo a partire dal nostro corpo, dalla sua espressione che aprendo la porta dell’inconscio ci rivela come biografia diventi biologia. E allora la guarigione si manifesta come un processo evolutivo che parte dall’interno, la cui psiche ne diventa la protagonista principale». L’ingresso a questa serata è libero.

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