Dal Monte Bianco a Brusson, domenica 11 febbraio la Valle d’Aosta sarà ancora una volta protagonista su Rai Uno con Linea Verde

Dal Monte Bianco a Brusson, domenica 11 febbraio la Valle d’Aosta sarà ancora una volta protagonista su Rai Uno con Linea Verde
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Una puntata dedicata alle eccellenze e che racconta il territorio anche attraverso i suoi protagonisti. Partendo dal Monte Bianco per arrivare a Brusson, passando per Introd, Saint-Rhémy-En Bosses, oltre che naturalmente da Aosta. Domani, domenica 11 febbraio, alle 12.20, la Valle d’Aosta sarà ancora una volta protagonista su Rai Uno nella trasmissione Linea Verde condotta da Livio Beshir, Peppone Calabrese e Margherita Granbassi. Le riprese sono state effettuate da martedì 23 a sabato 27 gennaio, in diverse località, tra le più caratteristiche della regione. Questa volta la troupe televisiva è partita da SkyWay diretta alla vetta del Monte Bianco. La prima tappa è a metà percorso dove Peppone Calabrese scopre i vini che si producono a oltre 2mila metri di quota (con la cantina sperimentale ad alta quota de la Cave di Vin Blanc Morgex illustrata da Nicola del Negro e Nikolas Bovard) mentre Livio Beshir e Margherita Granbassi giungono a toccare il cielo con un dito a Punta Helbronner a quota 4.810 metri di altitudine. La tappa successiva è a Introd al Parc Animalier con Oreste Ollier Chaissan intervistato da Livio Beshir e alla piccola azienda agricola Les Amis du Bois, con gli ultimi artigiani (Corrado Brunet e Attilio Fusinaz) che lavorano a mano la coppa dell’amicizia dove si beve «a la ronde» il caffè valdostano: caffè, grappa, scorza di limone, genepì e zucchero. Ad Aosta Livio Beshir riscopre il fascino dell’andar lento per le vie, passeggiando in compagnia di Chicco Margaroli, poliedrica artista che ridisegna i “sabot”, gli zoccoli tradizionali della gente di montagna. Ma sono naturalmente i prodotti di eccellenza a essere protagonisti della puntata di oggi, a partire dalle quattro Dop, il Jambon de Bosses, il prosciutto che nasce dalle montagne più alte e fu concepito dai monaci ospitalieri (con tappa all’azienda De Bosses Vallée d’Aoste), il Lardo di Arnad (con visita alla Maison Bertolin di Arnad, sotto la guida Guido Bertolin) il solo che si fregia della denominazione protetta in tutta Europa, «sua maestà» la Fontina (con visita e dimostrazione da Chez Duclos di Gignod di Lorenzo e Christian Duclos) e il fromadzo prodotto da latte di vacca proveniente da almeno due mungiture (tappa alla Fromagerie Haut Val d’Ayas di Brusson con descrizione di Giulia Violi). Le erbe di montagna sono un po’ il filo conduttore di tutto l’arte e il sapere della Valle d’Aosta e non può mancare una visita alle Distillerie Saint-Roch di Quart in compagnia di Angelo Sarica e Matteo Moretto. Peppone Calabrese conclude il suo viaggio nel gusto ancora ad Aosta con una zuppa di cipolle e fontina gustata all’Osteria Da Nando, una ricetta antica che testimonia l’utilizzo e anche il recupero delle materie povere e che viene cucinata da Francesca Sergi e Fiammetta Fazari. Margherita Granbassi sperimenta infine le emozioni dello sci di fondo sulle piste di Brusson, terminando la sua visita con una passeggiata in paese. Il viaggio in Valle d’Aosta di Linea Verde si conclude davanti al Priorato di Sant’Orso, ancora da Aosta, con i conduttori protagonisti di un’antica danza, in compagnia della Clicca de Saint-Martin-de-Corléans. Linea Verde è un programma di Camillo Scoyni e di Giuseppe Bosin, Carlo Cambi, Deborah Chiappini, Lucia Gramazio, Carola Ortuso, Yari Selvetella.Produttore esecutivo Renata Pierangelini. Capo progetto Federica Giancola. Regia di Emilia Mastroianni.

«Origini» per 367mila

Intanto nel pomeriggio di domenica scorsa, 4 febbraio, su Rai Due la puntata di «Origini» dedicata alla Valle d’Aosta ha convinto 367mila spettatori, vale a dire il 3,1 per cento di share.

«Valle d'Aosta: I Carnevali raccontano la storia» era il titolo, i conduttori Francesco Gasparri e Valentina Caruso vanno alla scoperta della Valle raccontandone i diversi periodi storici attraverso i monumenti e le vestigia archeologiche e i carnevali, che si ispirano a ciascun periodo storico.

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