Ferie e quattordicesima, i lavoratori del Casinò adesso aspettano la proposta definitiva dell’azienda
I numeri positivi registrati dal Casinò di Saint-Vincent nell’ultimo anno, con gli introiti quasi a 70 milioni di euro (tornati ai livelli di una decina di anni fa), complicano la trattativa sindacale entrata nel vivo nei giorni scorsi. I tavoli verdi tornano a funzionare insomma, e allora i dipendenti pretendono che la tendenza si percepisca anche nelle loro buste paga.
Sul tavolo la proposta aziendale basata sull’una tantum al posto della quattordicesima mensilità e 6 giorni di ferie rispetto ai 12 congelati all’inizio del concordato. L’azienda invierà un documento per spiegare l’accordo nel dettaglio, quindi mercoledì 28 febbraio ci sarà il primo incontro per il rinnovo contrattuale. Dopo il confronto in assemblea, il referendum.
«Nell’assemblea dei lavoratori del Casinó i toni si sono accesi, comprensibilmente, visto che i conti dell’azienda sono positivi, ma i lavoratori non potranno riavere ciò che invece avevano prima e questo fa giustamente surriscaldare gli animi. - spiega Vilma Gaillard della Cgil - Ora si pensa al futuro e come da accordi ci si prepara alla stesura di un unico contratto». La Cgil e lo Snalc non hanno firmato il contratto relativo ai lavoratori a tempo determinato. «Innanzitutto perché derogava su un arco temporale lungo e, soprattutto, perché in azienda non sono state risolte situazioni di mobilità interne per quei lavoratori che, in seguito all'accordo di chiusura sui licenziamenti erano transitati da funzioni amministrative ai reparti gioco» spiega Vilma Gaillard. Il riferimento è ai lavoratori passati da funzioni amministrative ai reparti di gioco. «Sono chiamati internamente polivalenti, non hanno una collocazione ad oggi stabile, ma suppliscono in base alle necessità. Si creano quindi situazioni a tratti incomprensibili». La segretaria generale della Cgil regionale vuole vederci chiaro: «prima vogliamo vedere il piano aziendale con le reali necessità di personale e gli eventuali spostamenti interni. Manca trasparenza e tra i croupier si percepisce malcontento». «Più volte abbiamo chiesto ai vertici aziendali di farci avere la documentazione di un piano del fabbisogno di personale nel reparto giochi e non solo in questo reparto, - prosegue la segretaria generale della Cgil - in modo da avere un quadro che fosse il più ampio possibile anche per fornirci elementi utili in vista di un reale confronto in merito alla riorganizzazione aziendale».
Mercoledì scorso, 7 febbraio, un’altra riunione tra azienda e organizzazioni sindacali non ha fornito ulteriori sviluppi rispetto a ciò che emerso dalle assemblee. «Sull’accordo “ponte” vi è una critica forte da parte dei lavoratori. - ancora Vilma Gaillard - Il non ripristino della quattordicesima, delle ferie e della quota che viene versata nel fondo di previdenza, vengono visti dai lavoratori come una rinegoziazione al ribasso. Ecco perché nelle due ultime assemblee i toni si sono accesi. Naturalmente le assemblee continueranno e l’obiettivo rimane la stesura del contratto aziendale».
«Adesso la parola deve essere data ai lavoratori. - afferma dal canto suo Claudio Albertinelli, segretario generale del Savt - L’azienda si è impegnata a rimandarci un testo di accordo “ponte” rivisto. Tengo a ricordare che l’accordo transitorio è valido solo per quest’anno».