Romeo Meynet, l’albergatore buono con la grande passione del volo
Un mese dopo la moglie Adele è mancato Romeo Meynet, che con la compagna di una vita gestiva lo storico Hotel des Salasses, albergo che guardava Sarre dall’alto.
L'albergo, a 1.000 metri di quota, è molto conosciuto dai valdostani e soprattutto dagli abitanti del capoluogo regionale ed era il «regno» di Romeo Meynet e della moglie Adele Pallais. E' stato iniziato nel 1963, voluto dal papà di Romeo, Cherubino Meynet, che vedeva nella strada carrozzabile, non ancora asfaltata, un'opportunità di sviluppo economico. Nel maggio del 1964 Romeo e Adele si sposano e dopo un breve viaggio di nozze a Venezia, raggiunta con il camioncino che Romeo usa per il lavoro di venditore ambulante di frutta, la coppia ritorna al lavoro nel cantiere. Il 15 giugno 1967 s'inaugura la struttura.
Romeo Meynet vive a Calliod sin da piccolo, ma nasce a Parigi il 24 dicembre del 1940. I genitori Cherubino e Carolina Perruquet, entrambi alle seconde nozze, si sono conosciuti a Parigi.
Nel 1941, espulsa dalla Francia, la famiglia rientra in Valle d'Aosta, dividendosi tra la vecchia casa di Lalex, confinante con il castello di Sarre, e quella di Calliod. A Calliod in inverno c'era molto più sole che a Lalex. La famiglia dormiva con una mucca di nome Vittoria e una capra nella vecchia stalla, riscaldandosi con una stufetta. C'erano anche la sorella Celania classe 1924 e il fratello Luigi del 1926, che sarebbe stato deportato ad Auschwitz nel 1944. Romeo frequenta le elementari a Sarre. D'inverno impara a sciare con gli sci di frassino fatti dal papà e il divertimento è andare a fare i salti dal muro accanto al castello di Sarre, al mattino, finito il lavoro in stalla. Nell'estate del 1951 comincia a lavorare come «cit» in alpeggio, per due anni successivi all'alpeggio Grande Plontaz, nel vallone omonimo, in Valgrisenche, con centodieci mucche da latte e una quarantina di manzi.
Nel 1955 viene ammesso alla scuola professionale della Cogne, ma il rendimento scolastico è scarso e non va oltre il primo trimestre. Si ingegna però a guadagnare qualche soldino andando a vendere mele, pere e noci, con la bici da Sarre fino ad Aosta, in piazza della Repubblica, alle scuole di piazza san Francesco e infine alle case operaie dove liquida le rimanenze con offerte speciali, pur di non tornare a casa con merce invenduta.
Nei due anni successivi frequenta la scuola di agricoltura allora retta dai canonici del Gran San Bernardo.
D'inverno continua a divertirsi con gli sci, ma quando nel 1958 è a La Thuile con Gigi Panei e Lorenzo Paris per una settimana di allenamento collettivo, in una brutta caduta riporta la frattura del malleolo. Ingessato sul posto e portato a casa in camioncino, abbandona qualsiasi velleità agonistica. Esonerato dal servizio militare per motivi di salute, continua con il lavoro di ambulante fino all'apertura dell'hotel, alla cui costruzione si dedica in prima persona. Anche la moglie Adele è impegnata nel cantiere, al mattino a preparare il pranzo per i muratori e al pomeriggio anche lei come "manovale". Quando viene inaugurato l'hotel ha all'attivo il bar, il ristorante e tre camere che negli anni successivi, con il completamento dei lavori, arrivano a diciotto. In cucina ci sono Adele e il fratello Mario, mentre Romeo si occupa del servizio in sala e della spesa. Negli anni Settanta costruisce un ampio piazzale sul terreno antistante l'hotel, comprato da Calisto Jeantet.
Il piazzale, accanto alla parte usata come parcheggio, viene dotato di maxischermo per la proiezione di film all'aperto, per intrattenere le famiglie ospiti, ma anche per la gente del villaggio.
Nel 1971 soggiorna nell'Hotel des Salasses l'importatore per l'Italia dei Pipers - aerei da turismo di produzione statunitense - Fioravanti Sbraggi. Lo invita a fare un giro sul Cervino e così per Romeo Meynet inizia la passione del volo. Inizia con il comandante istruttore Antonio Franzelin con un Piper senza flaps e nel 1973 consegue il brevetto di volo di primo grado. Studia teoria e continua con la pratica fino ad arrivare nel 1980 al brevetto di secondo grado che lo abilita al trasporto di passeggeri. Con amici e clienti dell'hotel su un Cessna dell'Aeroclub effettua voli turistici, atterrando anche su avio superfici in montagna.
Pilota il Cessna per circa trentacinque anni girando spesso filmati in super 8 dei suoi voli, accompagnandosi a personaggi come Pietro Bassi, medico di Courmayeur. Insieme alla moglie Adele nei brevi periodi di vacanza Romeo visita le Canarie, l'Albania, il Québec, l'Egitto, le Antille francesi e la Grecia, dove effettua voli tra le isole dello Ionio con il Musketeer, altro piccolo aereo da turismo, con il quale torna in Italia da Cefalonia a Brindisi.
Per i clienti dell'hotel in estate organizza escursioni al Mont Fallère, portandoli in fuoristrada a mezz'ora dal lago. Chi voleva poteva proseguire fino in vetta, i più pigri si fermavano al lago dove organizzava un aperitivo e la sera se il tempo era bello si concludeva con il barbecue. Avevo un sogno, di costruire un rifugio al Fallère, ma è rimasto nel cassetto.
Nel 1991 vieta di fumare nel ristorante e nel bar, ben prima che fosse emanata la legge anti fumo, «la migliore che potessero fare», come diceva.
Sempre nel 1991, quando dall'Albania arrivano molti profughi, ricordandosi del passato di emigranti dei propri genitori, Romeo e Adele ospitano una trentina di rifugiati nell'albergo. Il mantenimento era a carico della Regione, loro avevano messo a disposizione l'hotel. Nel giro di due mesi tutti si sistemano trovando un lavoro ed era rimasta solo una ragazzina di quattordici anni, Velia Dhurata ora Meynet: Romeo e Adele ne chiedono l'affidamento e poi la adottano. Ha studiato, si è diplomata all'Istituto professionale regionale, ha studiato tre anni all'Università di Chambery, è stata in Norvegia e Spagna con il progetto Erasmus e da lei hanno avuto tante soddisfazioni. E’ stata eletta anche in consiglio comunale a Sarre. Tutte le soddisfazioni che meritavano per la loro generosità e bontà, l’immagine di Romeo Meynet che avevano in mente i tanti che gli hanno portato l’ultimo saluto nella mattinata di mercoledì scorso, 31 gennaio, nella parrocchiale di Saint-Maurice a Sarre.