«Cosa mi sento oggi?» Sabato 10 conferenza sulla teoria gender
Proseguono gli eventi organizzati da Valle d’Aosta Futura sulla teoria gender «al fine di promuovere un’ampia riflessione». L’appuntamento è per sabato prossimo, 10 febbraio, alle 20.30 all’Ecoworking a Quart con la conferenza «Cosa mi sento oggi? Gli errori della teoria gender tra i banchi di scuola».
Relatore della serata sarà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita e direttore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio permanente sulle famiglie della Regione Sicilia.
«La teoria gender - si legge nella nota di Valle d’Aosta Futura - è l’idea per cui uno è uomo o donna, maschio o femmina non in base a come strutturato anatomicamente, biologicamente e sessualmente, ma in base a ciò che si sente di essere al momento ed è una condizione che può variare nel tempo: si chiama gender fluid».
«Ciò che della “carriera alias” viene presentato nelle scuole è redatto dalla Rete Lenford, associazione di legali per i diritti LGBTQ. - prosegue la nota - Vi si prevede che lo studente “disforico”, attraverso una semplice domanda rivolta al dirigente scolastico - una sorta di autocertificazione - possa acquisire, ”senza esibire alcun tipo di documentazione né medica, né psicologica”, il diritto a essere chiamato da tutti, solo all’interno della struttura scolastica, con un nome diverso da quello attribuito alla nascita e non corrispondente al sesso di appartenenza, nonché di vedersi riconosciuta da tutti, sempre all’interno della struttura scolastica, l’identità parallela prescelta». «Se ha compiuto i quattordici anni, il tutto potrà avvenire all’insaputa dei genitori; solo per gli infraquattordicenni è prevista comunicazione (a cose fatte) alla famiglia. In sostanza, Paolo potrà pretendere che tutti a scuola lo considerino Daniela, semplicemente avvisando il dirigente di percepirsi femmina; così come Sara, sentendosi maschio, potrà diventare per tutti Luca. L’identità elettiva conferirà il diritto di utilizzare i servizi igienici e gli spogliatoi riservati al genere prescelto».
«Considerato che il gender è una teoria priva di fondamento scientifico in campo biologico, psicologico e delle neuroscienze; poiché l’impatto sugli studenti sarebbe devastante e creerebbe confusione, situazioni di disagio e destabilizzazione durante tutta la delicata fase della loro formazione; alla luce infine delle criticità che presenta, sia sulle finalità che persegue sia sul piano giuridico» Valle d’Aosta Futura invita il Governo regionale «ad abbandonare qualsiasi approccio ideologico sul tema, ad acquisire un’opportuna conoscenza della matrice storico-politica e degli obiettivi dichiarati della teoria gender e ad esercitare la responsabilità istituzionale avendo veramente a cuore la salute e il benessere di ogni giovane, garantendo a ciascuno una crescita serena e rispettosa dei naturali tempi di sviluppo psicofisico e di maturazione identitaria».
Valle d’Aosta Futura sollecita quindi le autorità regionali, i partiti e le Istituzioni scolastiche «a fornire una corretta informazione, a rispettare la libertà di insegnamento, la libertà di scelta educativa delle famiglie e a non trasformare la scuola in un veicolo di propaganda di ideologie pericolose».
Sempre secondo Valle d’Aosta Futura «Nelle classi vengono proposti progetti e iniziative che con il pretesto di educare all’uguaglianza e di combattere le discriminazioni, il bullismo, la violenza di genere o i cattivi stereotipi, spesso promuovono: l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni tipo di "famiglia"; la prevalenza dell' "identità di genere" sul sesso biologico (e la conseguente normalizzazione della transessualità e del transgenderismo); la decostruzione di ogni comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile insinuando che si tratterebbe sempre di arbitrarie imposizioni culturali; la sessualizzazione precoce dei giovani e dei bambini».
Valle d’Aosta Futura ha accolto l’appello del Comitato Liberi in Veritate-Alleanza antiglobalista per la difesa dell’ordine del creato a sostenere la raccolta firme relativa a tre iniziative di legge popolare «per sancire il diritto alla libertà di pagamento in contanti; il diritto all’ autoproduzione del cibo; il diritto di ogni famiglia a educare i propri figli secondo i principi religiosi e morali scelti dai genitori, con la facoltà di sottrarre i figli all'indottrinamento di Stato con particolare riferimento all’ideologia di genere, figlia di una visione del mondo scaturita da contesti culturali non cristiani o, comunque, avversi all’impostazione propria del diritto naturale».
Il raggiungimento di 50mila firme sul territorio nazionale obbligherebbe il Parlamento a portare in discussione le iniziative di legge popolare già pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Al termine della conferenza sarà possibile aderire all’iniziativa con la propria firma.