Regione e Usl condannate per la potestà tolta ai genitori

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Ieri, giovedì 1° febbraio, il giudice del Tribunale di Aosta Maurizio D'Abrusco ha condannato Regione e Usl a risarcire i coniugi Patrick Creux e Agnieszka Stokowiecka con 27mila euro per i danni, patrimoniali e psicologici subiti per essersi visti negare ingiustamente la potestà genitoriale. Marito e moglie sono conosciuti e stimati in Valle d’Aosta perché hanno fondato l’associazione La Casa di sabbia per sostenere le famiglie con bimbi e ragazzi affetti da malattie rare. E uno dei loro 2 figli, che oggi ha 10 anni, Hervé, è, appunto, affetto da una patologia rarissima. La vicenda giudiziaria nasce dopo che il 20 settembre 2019 il medico pediatra Giuliana Durero, di Aosta, segnala alla Procura del capoluogo, a quella presso il Tribunale dei Minori di Torino, all'Assessorato regionale della Sanità e all’Usl valdostana di avere tra i suoi assistititi il bambino, che allora aveva 5 anni, evidenziando che dalla nascita è alimentato con un sondino nasogastrico. Secondo la pediatra tale soluzione è sbagliata perché il piccolo risulta malnutrito e molto debilitato: meglio sarebbe posizionare una Gastrostomia Endoscopica Percutanea, consistente nell'applicazione chirurgica di una sonda che collega lo stomaco all'esterno. Il medico riteneva che tale intervento andasse disposto pure in assenza di autorizzazione dei genitori, in quanto qualora non si fosse provveduto con sufficiente urgenza sarebbero potuti verificarsi danni irreversibili. Pertanto la Procura del Tribunale dei Minori di Torino aprì un’inchiesta e, dopo una serie di perizie, dispose la revoca della potestà genitoriale. A tale provvedimento si oppose la coppia, precisando di rifiutare l’intervento perché richiedeva una sedazione completa e molto rischiosa per il bambino, così come segnalato dai medici del Gaslini di Genova e del Regina Margherita di Torino. Inoltre, vennero elencate tutte le attività e le iniziative da loro messe in atto dalla nascita del piccolo ed evidenziarono una serie, sostenevano, di gravi lacune attribuibili a Usl e Amministrazione regionale. Successivamente, dopo nuove perizie e confronti tra le parti - compresi medici genovesi e piemontesi che hanno confermato la pericolosità di una sedazione completa - i genitori hanno riacquistato la piena potestà genitoriale. Nella sentenza di giovedì scorso, il giudice D’Abrusco ha escluso responsabilità da parte della pediatra, soprattutto perché gli accertamenti del Tribunale hanno permesso di chiarire che, contrariamente a quanto riferito dalla Usl al Tribunale per i Minorenni, quanto denunciato alla Procura minorile dalla Usl stessa non fu affatto conseguenza della segnalazione della pediatra Durero del 20 settembre 2019, ma era già stato ponderato e deciso mesi prima dall’Azienda sanitaria regionale in un articolato esposto. Insomma, il medico aveva agito in coscienza e in maniera corretta sotto il profilo professionale.

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