Vittorio Bova, il maresciallo dei carabinieri che aveva i gradi cuciti sul cuore

Aveva i gradi dell’Arma cuciti sul cuore, il maresciallo maggiore aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza Vittorio Bova, tanto che nel 2002 aveva ricevuto l’onorificenza di cavaliere della Repubblica. Nato a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, il 24 maggio 1946, decise presto che il suo futuro sarebbe stato quello di indossare la divisa di servitore dello Stato nella Benemerita, dato che si arruolò nel 1966. Tre anni più tardi frequentò il primo anno del corso per sottufficiali a Velletri, in provincia di Roma, e il secondo anno a Firenze. Quindi, venne assegnato al Nucleo Radiomobile di Vicenza per poi essere trasferito, nel 1973, al Nucleo Radiomobile e Investigativo di Aosta. Successivamente comandò le stazioni dei carabinieri di Brusson dal 1975 al 1977 e di Nus dal 1977 al 1979. La sua carriera proseguì come comandante della stazione di Cirié, prima, e nel Reparto operativo di Reggio Calabria, poi, per concludersi nel 1999, anno del suo congedo, al Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino. Dal matrimonio con Maria Grazia Arfuso sono nati Maria Rosaria e Francesco, a cui ha trasmesso i valori di onestà, altruismo e dedizione al lavoro e alla famiglia che hanno sempre orientato le sue scelte. Residente in via Volontari del Sangue ad Aosta, si è spento all’età di 77 anni domenica scorsa, 28 gennaio, all’Hospice dell’Ospedale Beauregard nel capoluogo regionale, dopo aver lottato a lungo contro una malattia incurabile. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans e a rendergli omaggio per l’ultima volta, oltre a tanti colleghi da cui era stimato per le sue doti umane e professionali, era presente anche una rappresentanza dell’Associazione nazionale dei carabinieri in congedo a cui era iscritto da quando aveva lasciato l’Arma.