La Cgil: “Manca una strategia politica regionale lungimirante sulla sanità”

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«Manca una strategia politica regionale lungimirante sulla sanità». A dirlo è la Cgil in una nota. «La situazione è sotto gli occhi di tutti. Liste d’attesa infinite, pronto soccorso preso d’assalto e con lunghe attese, professionisti (infermieri, operatori tecnici, Oss e medici) che non danno il giro per i turni massacranti a cui spesso sono sottoposti, intersecandosi in numerose mansioni che creano inevitabilmente stress psicofisico e stanchezza. E la soluzione quale sarebbe? Intensificare le ore dell’elisoccorso, che a sua volta comporta un ulteriore sforzo - lavoro da parte degli stessi e soliti professionisti sanitari? La responsabilità di tutto questo è della mancanza di oculatezza di chi a Palazzo regionale si occupa di sanità. - scrive la Fp Cgil VdA - Forse sarebbe il caso di provare a migliorare quello che abbiamo già, invece di riversare tutti gli sforzi del personale, già carente, verso un unico mezzo? L’Elisoccorso è il mezzo che permette di salvare vite. Quindi nessuna demonizzazione del mezzo, anzi di elogio. Le nostre perplessità, però, riguardano i metodi e la mancanza totale di una politica che valorizzi il personale e dia servizi efficaci e efficienti ai cittadini. Continua a mancare una strategia lungimirante. È impensabile aumentare il carico di lavoro del personale medico-infermieristico-tecnico e assistenziale per un solo mezzo, quando ci si ritrova “a galleggiare” in tutti gli altri settori. Spesso mancano ambulanze, il personale infermieristico è quasi ridotto all’osso. Naturalmente la nostra perplessità non è verso l’Elisoccorso, ma è un’occasione di riflessione su come viene gestita attualmente la sanità in Valle d’Aosta e le nostre perplessità sono rivolte a una politica regionale ( e nello specifico all'Assessorato regionale alla Sanità) deficitaria in termini di azioni reali, concrete e strategiche che dovrebbero invece essere rivolte a un effettivo miglioramento dei Servizi e delle condizioni di lavoro dei professionisti. È impensabile che possano mancare ambulanze ( perché magari impegnate nel soccorso e nel trasporto dei pazienti, per esempio, da e verso l’Elisoccorso), eppure sta accadendo anche questo».

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