Valle Virtuosa: “Non è una sorpresa che la discarica sia in esaurimento”
«L’esaurimento della discarica di Brissogne non è una sorpresa». Lo sottolinea Valle Virtuosa rispondendo alle notizie rimbalzate nell’ultimo periodo che parlano del probabile riempimento prematuro della discarica, con il termine stimato al ribasso dal 2035 al 2031. «Con grande stupore, tutti si domandano cosa succederà dopo, tra quinto lotto, una nuova discarica e la possibilità aleggiata dal TG3 regionale di un accordo con il Piemonte per conferire l’indifferenziato in esubero all’inceneritore del Gerbido a Torino. - si legge in una nota dell’associazione - All’indomani del Referendum del 2012 in cui la maggioranza dei valdostani ha detto NO ai trattamenti a caldo dei rifiuti, si sarebbero dovute intraprendere una serie di attività che con la nostra associazione continuiamo a stimolare da anni: l’accorpamento dei SubAto in un unico ambito, la raccolta “porta a porta” in tutto il territorio regionale, la conseguente e necessaria applicazione della tariffa puntuale, forme di premialità per chi conferisce correttamente materiali di recupero alle isole ecologiche, la raccolta e il trattamento dell’organico su tutto il territorio regionale, il recupero degli oggetti dismessi con la realizzazione di Centri del riuso e della riparazione. Invece dopo 12 anni la percentuale media di raccolta differenziata è ferma al 65 per cento (limite che avremmo dovuto raggiungere nel 2012) e la qualità dei materiali differenziati, a causa del perdurare delle raccolte stradali in gran parte della regione, è così scadente che si è costretti a smaltirli in discarica per non pagare penali ai consorzi di filiera (Conai). Solo Aosta, Sarre e i SubATO che fanno il “porta a porta” recuperano un rifiuto qualitativamente valorizzabile». «Il Piano Regionale dei rifiuti 2022-2026 pone degli obiettivi importanti che saranno difficilmente raggiunti senza un coordinamento chiaro da parte della Regione su tutto il territorio. - prosegue Valle Virtuosa - Parliamo della raccolta differenziata all’80 per cento, dell’effettivo riciclo del 65 per cento dei materiali, della diminuzione del quantitativo pro capite di rifiuti prodotti del 5,6 per cento dal dato del 2019 di 604 kg/abitante e del conferimento di indifferenziato in discarica inferiore al 10 per cento dei rifiuti raccolti entro il 2035. E’ molto più semplice attribuire la colpa dello stallo in cui si trova il sistema valdostano di gestione dei rifiuti alle associazioni ambientaliste, Valle Virtuosa in testa, che hanno bloccato la costruzione del Pirogassificatore e all’inciviltà dei cittadini che differenziano male quando questo, invece, dipende da inefficienze strumentali create e mantenute ad arte. Emblematico a questo proposito è quanto emerso nel corso della riunione dell’Osservatorio comunale dei Rifiuti del 12 gennaio. Per ammissione del Direttore Tecnico di Enval le plastiche dure che, non essendo imballaggi, vengono conferite in modo separato alle isole ecologiche, non vengono inserite nella filiera del riciclo e vengono smaltite nella discarica di Brissogne velocizzandone l’esaurimento. Si tratta di comportamento ingiustificato. Enval, infatti, avendo vinto l’appalto per la gestione integrata per 17 anni di tutti i rifiuti valdostani è tenuta a rispettare le indicazioni contenute nel PRGR ’22 - ’26 approvato con la legge regionale numero 4 del 9 maggio 2022. Il Piano in diverse occasioni afferma che l’attività del centro di Brissogne deve essere volta a massimizzare il risparmio di risorse minimizzando lo smaltimento delle stesse in discarica, indipendentemente dal fatto che siano o meno degli imballaggi e che godano o meno dei contributi Conai. Lo spazio in discarica costituisce una preziosa risorsa per il territorio che deve essere tutelata».