Gara di solidarietà per la famiglia dell’operaio vittima di un incidente sul lavoro a Châtillon

Gara di solidarietà per la famiglia dell’operaio vittima di un incidente sul lavoro a Châtillon
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E’ scattata una gara di solidarietà - promossa dal commerciante di abbigliamento ed ex consigliere comunale Franco Napoli con Enzo Tramonti e Cesare Grappein - per sostenere la famiglia di Mohamed Oueslati, l'operaio cinquantanovenne deceduto sabato scorso, 20 gennaio, a causa delle ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto a Châtillon giovedì 18. L'uomo, residente ad Aosta dal 1990 e originario della Tunisia, era stato trasferito dall'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta al Cto di Torino dopo un aggravamento delle sue condizioni. Mohamed Oueslati, conosciuto come un grande lavoratore e stimato da tutti, lascia la moglie Yousra Meftahi e le figlie Saja di 13 anni, Kodes, 16 anni, che frequenta il Liceo Scientifico Bérard, Selsa, 24 anni, iscritta ad Architettura, e Takoua, 25 anni, che studia Geologia e lavora come traduttrice della lingua araba per diverse istituzioni.

Per donazioni alla famiglia è possibile utiliz- zare l’IBAN Unicredit IT0800200801210000107 001569 intestato a Meftahi Yousra.

L'incidente si era verificato mentre Mohamed Oueslati era impegnato a smontare le luminarie natalizie nel centro di Châtillon per conto della ditta Heresaz di Champdepraz per cui lavorava da 4 anni. Il giorno in cui è accaduta la sciagura i titolari - Heribert Heresaz e la moglie Monica Cretier, sindaca di Champdepraz - si trovavano a Parigi per l’Arbre de Noël. In base a una prima ricostruzione, quando sono stati sollevati i piantoni impiegati per rendere stabile il furgone in uso, il mezzo pesante è improvvisamente piombato a terra.

L'uomo, che era a terra, è quindi stato colpito alle gambe dalla parte posteriore del veicolo, rimanendo bloccato tra il furgone e la facciata di un edificio che costeggia la via centrale del paese. Pare si sia sganciato il freno. Gli operai lavoravano in coppia e quel giorno erano 3 i mezzi di Heresaz impegnati per rimuovere le luminarie. Sul posto sono intervenuti il 118 e i carabinieri della Compagnia di Châtillon e Saint-Vincent. Trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta, Mohamed Oueslati è stato sottoposto a intervento chirurgico. Poi l'aggravamento delle condizioni e la decisione di trasferirlo nel centro specializzato di Torino, dove è giunto con un trauma da schiacciamento a livello addominale e uno shock emorragico.

Gli accertamenti sono affidati alla Struttura complessa prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'Usl della Valle d'Aosta. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Aosta che ha disposto l’autopsia e sono già stati iscritti dei nomi nel registro degli indagati. I funerali saranno celebrati in Tunisia dopo che la magistratura avrà concesso il nullaosta.

«Migliorare la prevenzione per aumentare la sicurezza»

Sul tragico incidente interviene Fabrizio Graziola, segretario Confederale Cgil Valle d’Aosta con delega alla sicurezza sul lavoro e segretario generale regionale Fiom Cgil: «È dura commentare un’altra morte sul lavoro, se si pensa che in maniera sistematica ripetiamo l’importanza che deve essere data alla prevenzione sul lavoro proprio perché le morti non si verifichino più. Quello che è avvenuto a Châtillon è l’ennesimo episodio che viviamo nella nostra regione di un lavoratore che esce di casa vivo e con tanti progetti per la sua vita e per quella dei i suoi familiari e non vi rientra più . È straziante tutto questo. Della dinamica dell’incidente se ne stanno occupando, giustamente, le autorità competenti e cercheremo di capire anche noi, attraverso gli organi preposti, che cosa sia realmente successo. Un fatto, purtroppo, resta ed è che un marito e un papà di 4 figli è morto lavorando e non tornerà più a casa. Tutto questo è inaccettabile. Abbiamo tutti un dovere morale a cui far fronte e tra tutti (partendo dal Governo nazionale e regionale) si deve porre fine a questa “strage”. È evidente che c’è qualcosa che non funziona nell’ambito della sicurezza. I dati devono far riflettere sì, ma devono dare anche l’input per agire. Manca un’attenzione massiccia a una problematica che anche qui in Valle sta diventando sempre più pressante. Di lavoro si vive, ma non è accettabile che si muoia. È necessario istituire dei tavoli a livello nazionale e anche regionale, dove si affronti il problema, facendo anche una panoramica, per esempio in Valle d'Aosta, di tutte le aziende e monitorando costantemente le condizioni di sicurezza. Chiediamo controlli, ma per risolvere problemi e per evitare che fatti come questo si ripetano. Tutti i lavoratori devono poter andare a lavoro con la certezza di ritornare a casa. Nel caso specifico dell’incidente mortale a Châtillon la Fiom Cgil Valle d’Aosta si stringe al dolore dei familiari di Mohamed Oueslati». Fabrizio Graziola agiunge che «Quello da schiacciamento è fra le tre cause più frequenti di infortunio. Tutte le aziende grandi e piccole devono obbligatoriamente fare formazione su salute e sicurezza e se necessario aumentare gli investimenti. Non si può minimamente pensare di risparmiare sulla vita delle persone. I controlli ci devono essere, ma alla base si deve costruire una “Cultura della sicurezza” partendo dalle scuole e anche noi come sindacato ci impegniamo già da tempo costantemente e lo faremo ancora di più per focalizzare l’attenzione di tutte le parti in causa su questo argomento. Troppo spesso, anche in questa regione, ci si dimentica della parola sicurezza, e spesso capita che si taglino fondi proprio sugli enti preposti alla sicurezza».

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