Prelievi idrici: Cape vince il ricorso al Tar contro Gse
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla società Cape srl con sede legale a Issogne, di Alberto Arditi, contro il gestore dei servizi energetici, la Gse spa.
Al centro del contenzioso, iniziato nel 2016, il superamento della portata annuale da parte della società di Arditi e il mancato pagamento alla stessa dei prelievi giudicati illeciti a cause del superamento stesso.
Per quei mancati pagamenti, Alberto Arditi aveva presentato ricorso davanti ai giudici amministrativi romani, competenti in materia di acque pubbliche. Tutto era partito dopo che la Regione aveva contestato il superamento della portata media annuale per gli anni 2015-2016. Il Gestore non aveva così pagato le somme per i prelievi giudicati illeciti. Secondo il collegio giudicante, però, a portata media di concessione costituisce un parametro volto alla quantificazione del canone, senza rappresentare un limite alla derivazione stessa. La stessa Amministrazione regionale, in una nota del luglio del 2023, sottolineava come dopo alcune sentenze già emesse in materia di concessioni la portata media di concessione superata non implica un quantitativo di energia da giudicare illecito. Ora, dopo l'accoglimento del ricorso la Gse dovrà risarcire alla società di Arditi circa centomila euro. Intanto, altre cinque società idroelettriche, che si sono viste bloccare i pagamenti, sono in attesa del pronunciamento dei giudici del Tar del Lazio.