“Non è in discussione la prova di francese per i nuovi medici”

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«Non ci sono motivi per derogare alla prova di francese, lingua che si vuole difendere in rapporto alla specialità valdostana». Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Luigi Bertschy rispondendo mercoledì scorso, 24 gennaio, a un’interrogazione presentata da Roberto Cognetta del Movimento 5 Stelle e relativa alla difficoltà dell’ospedale di reclutare medici specialisti. Per Luigi Bertschy, «l'appeal che il modello sanitario deve ritrovare per recuperare l'attenzione dei professionisti va al di là della prova di francese. Si sta facendo un'analisi complessiva, valutando peraltro le esperienze e il “modello Bolzano”, anche sulla base dei dati riferiti agli ultimi concorsi: lo scorso anno sono state bandite 20 procedure concorsuali e sulle 80 candidature ricevute si sono presentati alla prova di francese in 48 medici (5 non l'hanno superata). Si sta cercando di capire se chi non si è presentato ha visto nella prova di francese uno sbarramento o se vi sono altri elementi che mettono in difficoltà l'attrattività del nostro sistema sanitario, quali la perifericità del presidio valdostano o la presenza di una popolazione ristretta che non consente l'esercizio della libera professione. Per Bertschy se è vero che ci sono medici in fuga, è altrettanto vero che, nell'ultimo periodo, sono arrivate nuove professionalità che coprono le necessità».

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