Nuovo Piano per la gestione del lupo Respinta risoluzione in Consiglio Valle
Rivedere la gestione del lupo in Valle d'Aosta, predisponendo un nuovo "Piano lupo" da portare in discussione nella Commissione competente. E’ quanto chiedeva la risoluzione dei gruppi Renouveau Valdôtain, Misto, Lega VdAe Forza Italia, respinta con voti 20 voti di astensione (maggioranza e Pcp) e 14 a favore. Il consigliere Dino Planaz ha specificato che «le revisioni a spot del Piano non sono più accettabili, bisogna rimettere mano all'intero documento, avvalendosi di una raccolta dati integrata e completa che dia il quadro esatto della situazione». L'assessore alle Risorse naturali Marco Carrel ha ricordato che «non esistono "Piani lupo regionali" indipendenti ma questi sono integrati all'interno del Piano nazionale. Le Regioni alpine, invece, stanno cercando di realizzare protocolli individuali direttamente con Ispra. Diamo la piena disponibilità a venire a discutere in Commissione della gestione del lupo».
Come noto, novità sulla gestione della presenza del lupo potrebbero a breve arrivare dall’Europa. La Commissione Ue ha infatti annunciato a dicembre l’intenzione di abbassare il livello di protezione di cui beneficia la specie lupo nell’Unione Europea, ritenendo che il numero crescente di predatori costituisca ormai un pericolo nella relazione con gli allevatori e il loro bestiame. In virtù della Convenzione internazionale di Berna (sulla base dei dati scientifici disponibili al momento dei negoziati della Convenzione, nel 1979), il lupo in Europa beneficia di una condizione che lo vede “rigorosamente protetto”. La Commissione europea ora propone al Consiglio di abbassare lo status a “protetto”. La modifica dello status di protezione ai sensi della convenzione di Berna, previo accordo degli Stati membri dell’Ue e di altre parti della convenzione, è una condizione preliminare per qualsiasi modifica analoga del suo status a livello dell’Ue. Spetta quindi ora agli Stati membri decidere su questa proposta che, se adottata, sarà presentata dall’Ue al comitato permanente della convenzione di Berna.