Stop della ferrovia Aosta-Ivrea, chiusura del Tunnel e della bretella di Santhià: «La tempesta perfetta»

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"Per quanto sia marginale a livello industriale, la ferrovia Aosta-Ivrea chiusa per tre anni creerà dei disagi anche per il comparto che io rappresento". Così Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d'Aosta, a margine della presentazione dell'indagine previsionale sul primo trimestre 2024. Secondo Francesco Turcato si tratta di una "tempesta perfetta in Valle d'Aosta", portata dal "problema che c'è a Viverone, le chiusure del traforo del Monte Bianco e la ferrovia chiusa, con l'aggravio di transiti di 99 pullman al giorno". Riguardo alla viabilità in Piemonte, Turcato fa riferimento al divieto di circolazione per i mezzi pesanti sul raccordo autostradale A4/A5 Ivrea-Santhià, istituito dal 14 dicembre scorso, dopo le verifiche tecniche condotte su un viadotto. Con questo stop "pullman e camion" in partenza o in arrivo da Aosta "devono andare fino a Torino, significano 70 chilometri e un'ora e mezza in più. Quindi l'aumento dei costi dei trasporti inciderà sulla singola vendita".

Per il primo trimestre 2024 le imprese manifatturiere e dei servizi aderenti a Confindustria Valle d'Aosta segnalano comunque un miglioramento nel clima di fiducia con indicatori che si mantengono in zona espansiva e che si mostrano più robusti rispetto alla precedente rilevazione. È quanto emerge dall'indagine previsionale condotta nel mese di dicembre da Confindustria Vda su un campione delle oltre 300 imprese iscritte, di cui non fanno parte quelle del settore edile. "Lo scenario che disegnano le risposte delle nostre imprese è molto incoraggiante. L'occupazione e gli investimenti proseguono, segnale inequivocabile di un sistema economico sano che ha saputo superare un periodo complesso, ricco di sfide imprevedibili, grazie alla capacità di programmare e gestire al meglio le risorse" commenta Francesco Turcato. Per le aziende che hanno risposto all'indagine, che si è svolta a dicembre, per quanto attiene alla produzione il saldo tra chi prevede una decrescita e chi invece un aumento, il dato passa da un meno 8,70 per cento stimato sull'ultimo trimestre 2023, ad un più 24 per cento per i primi 3 mesi del 2024. Il settore manifatturiero è quello che fa registrare le performance migliori. In aumento le attese sui nuovi ordinativi che passano da un meno 6,38 per cento ad un più 23,40 per cento. Anche in questo caso è il settore del manifatturiero a registrare performance migliori. In lieve miglioramento anche il dato sull'export che si attesta su di un più 13,33 per cento rispetto al meno 10 per cento fatto registrare nella precedente rilevazione.

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