Ritorno all’anormalità
Ancora una volta l’Ospedale regionale di Aosta si è fatto sorprendere dall’emergenza turisti.
Con l’arrivo della neve e delle vacanze natalizie pare infatti che - inaspettatamente… - il Pronto soccorso si sia riempito di interventi di natura traumatologica, dovuti all’afflusso imprevisto di sciatori infortunati.
L’Usl ha dovuto infatti adottare un provvedimento per liberare del personale da dirottare al Pronto soccorso e alla chirurgia di emergenza anche ai primi di gennaio, come era accaduto nel ponte dell’Immacolata e alla fine dell’anno.
Quante volte un’emergenza si deve ripetere per non essere più considerata eccezionale?
Quando il sistema politico si renderà conto dell’anomalia? Che non è quella dei ricoveri, bensì quella della capacità di accoglienza del nostro ospedale?
Dopo quanto tempo le emergenze diventano degne di essere ascoltate e non possono più essere ignorate ?
Quanti ricoveri ed interventi ordinari devono essere annullati da una sanità che ha già liste di attesa inaccettabili?
Quando un ospedale viene considerato al collasso? Inadeguato per mezzi e numero di posti letto?
Quali sono i parametri dell’inaccettabilità?
Agli occhi dell’opinione pubblica, che la politica la elegge, il limite è già superato. Speriamo quindi che il sistema politico, forse privo di uscite di emergenza da se stesso, non pensi solo ad emergere occupandosi delle emergenze e che finita questa contingenza non si torni all’anormalità.