Dopo un 2023 positivo le sfide per le imprese si chiamano doppia transizione digitale, ecologica ed internazionalizzazione

Dopo un 2023 positivo le sfide per le imprese si chiamano doppia transizione digitale, ecologica ed internazionalizzazione
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«Migliorare, crescere e strutturarsi. Sono queste le principali sfide a cui saranno chiamate le nostre imprese nel 2024 dopo che il 2023 si è chiuso con risultati positivi, nonostante le numerose problematiche che si sono presentate».

A tracciare un bilancio dell’anno appena concluso e a delineare quelle che potrebbero essere le principali sfide per i prossimi 12 mesi è il presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia.

«Nonostante i molti elementi di possibile criticità, soprattutto legati alla complessità del contesto internazionale e ai costi delle materie prime - prosegue Roberto Sapia - chiudiamo un anno positivo per le nostre imprese, trainate soprattutto dal settore turistico, che ha registrato numeri importanti sia nel periodo estivo sia in quello invernale, e da quello edilizio, che ha ancora potuto contare sull’effetto traino derivante dagli incentivi nazionali. Bene pure il comparto industriale e quello agricolo. Anche la recente indagine previsionale di Confindustria conferma una crescente fiducia ed un certo ottimismo da parte del comparto imprenditoriale».

Soffre il commercio

In un quadro tendenzialmente positivo non mancano però alcuni elementi di preoccupazione.

«Permane una certa difficoltà per il comparto commerciale, messo a dura prova dalla concorrenza del mercato online - spiega il Presidente della Chambre - e sicuramente vi è apprensione per capire cosa succederà al comparto edile con la fine del superbonus. Altro tema sul quale sarà necessario prestare la massima attenzione è quello legato ai trasporti, con i lavori del Tunnel del Monte Bianco e, nel contempo, la chiusura della ferrovia per l’elettrificazione. In questo senso, come si sta già facendo, sarà fondamentale un’attenta pianificazione che possa garantire meno disagi possibili alle nostre imprese nonché un approccio che sappia guardare anche al futuro. Non da ultimo rimane il problema della difficoltà di reperimento di forza lavoro. Anche in questo caso si sta facendo molto, ma sarà necessario proseguire il lavoro nella direzione di aumentare l’attrattività della nostra regione».

Oltre la contingenza quali saranno le altre grandi sfide a cui saranno chiamate le imprese valdostane?

«Le parole chiave con cui saremo sempre più chiamati a confrontarci saranno digitale, cambiamenti climatici ed internazionalizzazione. - continua Roberto Sapia - L’Unione Europea ha stabilito di porre la massima attenzione su tutti gli aspetti legati alla rivoluzione digitale. Occorrerà quindi sostenere lo sviluppo e la diffusione anche nell’economia valdostana di tali innovazioni. L’obiettivo sarà di favorire lo sviluppo delle competenze digitali e la conoscenza delle nuove tecnologie, prevedendo anche l’ampliamento dell’offerta alle “Key enabling technologies” (KET) come, ad esempio, l’intelligenza artificiale e la sicurezza informatica, che costituiscono elementi particolarmente sfidanti soprattutto per quanto riguarda le piccole imprese».

I cambiamenti climatici

«L’altro filone di primaria importanza - aggiunge - sarà quello della transizione ecologica. Con gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno diventando sempre più visibili e pervasivi, il sistema economico dovrà affrontare i grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficientamento energetico e delle risorse idriche».

«Un ulteriore, importante, filone di lavoro - conclude Roberto Sapia - sarà quello dell’internazionalizzazione. In un contesto imprenditoriale che si caratterizza per la piccola dimensione delle imprese, sarà necessario rafforzare la competitività del sistema economico, in particolare di quelle realtà che hanno iniziato o hanno intenzione di potenziare la propria azione nei confronti dei mercati nazionali ed esteri, ma anche di quelle imprese che possiedono caratteristiche tali da far ritenere che una loro apertura verso nuovi mercati possa concludersi con un successo, anche grazie ad un approccio integrato che metta in rete il territorio e le sue risorse».

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