A Cervinia caduti nove metri di neve dal 1° dicembre “Basta parlare di emergenza, i turisti non mancano”
Strade chiuse per la terza volta in un mese, circa nove metri di neve caduta dal 1° dicembre dello scorso anno e conti che al momento le Funivie del Cervino preferiscono non fare. In questo quadro, su Breuil Cervinia ci si divide tra chi - specie sui telegiornali nazionali e sui “social” - descrive la situazione con toni drammatici, da bollettino di guerra, e chi ne rileva l’aspetto da “regina incantata delle nevi”, tra persone che camminano in mezzo alla strada senza auto, turisti che si godono il caldo delle Spa e qualcuno che osa un tuffo dal tetto sul morbido manto bianco. Di certo c’è tanta, tantissima gente che spala. Spala ininterrottamente dall’inizio di gennaio.
«In realtà l’albergo è al completo e nessun tour operator ha disdetto le prenotazioni; in questi giorni abbiamo clienti svizzeri, russi, inglesi. - sostiene Giuseppe Maquignaz, titolare dell’Hotel Bucaneve e referente Adava per Breuil Cervinia - Certo, abbiamo dovuto avvisare i turisti quando le strade erano impraticabili, ad esempio i clienti che venivano apposta da Milano per trascorrere un fine settimana sulla neve, ma ora ci stiamo godendo alcune giornate di sole splendido in un paesaggio incantato. I turisti sono contenti, anche se noi non abbiamo ancora posato la pala. Il vero problema è stato dove mettere la neve, una volta tolta dai tetti e dalle strade. Si è dovuto ricorrere ai camion per portarla via».
«Per me sono stati fatti miracoli. E’ stato assurdo parlare di emergenza paragonandoci a località veramente in difficoltà per motivi gravi quando in realtà tutto ha sempre funzionato regolarmente. - afferma Irene Berthod, presidente dell’Associazione Commercianti, Bar e Ristoranti di Cervinia - Non sono mai mancate luce, gas e acqua e neppure internet ha avuto interruzioni. Il centro traumatologico è sempre stato attivo, come pure i numerosi volontari del 118 per eventuali emergenze. Certo, in alcune giornate gli impianti erano chiusi e non si poteva andare a sciare, così i turisti si sono goduti maggiormente l’intimità del caminetto, hanno fatto shopping, o sono rimasti nelle Spa degli alberghi. I locali come bar e ristoranti hanno sempre lavorato bene, proponendo musica e serate e l’atmosfera, inutile dirlo, era incantevole. Ora stiamo già pensando al Carnevale che prenderà il via giovedì 8 febbraio prossimo e ci aspettiamo un’ottima primavera».
Meno entusiasmo per i locali situati in quota o sulle piste che naturalmente sono rimasti chiusi, isolati per la neve, e per gli impianti di risalita, con gli addetti quasi tutti residenti in zona bloccati nelle loro abitazioni.
«Ora siamo riusciti a riaprire il novantanove per cento del comprensorio, dopo aver ripulito e soprattutto messo in sicurezza i tracciati dal rischio slavine; abbiamo quasi compiuto un miracolo», dichiara Federico Maquignaz, presidente delle Funivie del Cervino. Una stagione difficile? «Molto difficile, inutile negarlo, a novembre abbiamo dovuto fare i conti con giornate di vento fortissimo, poi c’è stato un breve lasso di tempo in cui abbiamo lavorato bene, ma le vacanze di Natale sono state ancora funestate dal maltempo. I conti preferisco non farli per il momento».