Saint-Vincent, bilancio con il sorriso per la Biblioteca
Non una semplice Biblioteca ma un vero e proprio centro culturale, in cui il prestito dei libri è solo uno dei numerosi servizi offerti alla popolazione. E’ ciò che è emerso dal quadro delle attività della Biblioteca di Saint-Vincent che è stato tracciato durante il Consiglio comunale di venerdì scorso, 19 gennaio. «Da alcuni anni ogni Biblioteca deve fare i conti con il calo della lettura su carta. - illustra il presidente dell’ente Paolo Ciambi - Per questo, a Saint-Vincent, sono nate diverse iniziative che affiancano il prestito librario. La Biblioteca è, prima di tutto, il luogo dove chi ha necessità può trovare aiuto per orientarsi fra le molteplici informazioni che ci raggiungono nella vita di tutti i giorni. Sviluppare la capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni, la cosiddetta “Information Literacy”, è alla base della maggior parte dei servizi culturali e sociali della nostra Biblioteca».
E’ nata così una fitta rete di collaborazioni che comprende, fra gli altri, il Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), l’Osservatorio Astronomico, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Accademia musicale di Saint-Vincent, varie istituzioni scolastiche, prima fra tutte la Abbé Trèves di Saint-Vincent, gli archeologi di Akhet e diversi volontari, che con passione mettono a disposizione della Biblioteca il proprio tempo.
«Con il progetto di robotica educativa attivo dallo scorso mese di novembre, la Biblioteca comunale di Saint-Vincent si distingue anche per la capacità di autofinanziamento: - continua Paolo Ciambi - ben 11mila euro erogati da Fondazione Crt e Rotary Club di Aosta e circa 3mila euro, in 2 anni, ricavati con la vendita dei libri usati donati dagli utenti. Grazie ai finanziamenti esterni, la Biblioteca nel 2017 è riuscita a spendere quasi 20mila euro a fronte dei 7mila euro stanziati nel bilancio comunale. Il ricorso ai finanziamenti esterni ha, come effetto positivo, quello di obbligare ad elevare la qualità dei progetti culturali, che devono passare al vaglio degli enti finanziatori».