Picco influenzale e traumi sugli sci mettono pressione al Pronto soccorso

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«Siamo in pieno periodo di alta stagione turistica invernale e da mercoledì 27 dicembre abbiamo sospeso i ricoveri elettivi, con qualche piccola finestra di apertura. Il programma della sospensione era già annunciato fino al termine delle festività. Come sta accadendo in tutti i Pronto soccorso del Paese, alcuni dei quali hanno avuto giornate di vero e proprio blocco delle attività, il nostro Pronto soccorso sta scontando il sovraffollamento tipico della stagione di picco influenzale unito all'afflusso di turisti della montagna». Così scrive in una nota l’Usl della Valle d'Aosta.

«Il boarding, ossia il tempo di attesa dalla fine della visita al ricovero in reparto, assorbe in modo importante i nostri operatori. - prosegue l'Usl - Anche il Covid fa la sua parte perché nel momento in cui è necessario ricoverare pazienti positivi bisogna creare delle bolle apposite nei reparti. Al momento gli accessi giornalieri sono in media 150 di cui 40 per il Pronto soccorso ortopedico, quindi traumi per lo più dovuti all'attività sugli sci. Numeri significativi che grazie all'enorme impegno di tutto il personale riusciamo a gestire senza blocchi. L'admission room è stata ampliata a inizio del periodo festivo a 18 posti letto che al momento vengono utilizzati per agevolare il processo di dimissione del paziente dall'ospedale, in modo da rendere fruibili i posti letto necessari per chi arriva dall'emergenza urgenza».

I traumi, soprattutto sulle piste da sci, si sono moltiplicati in questi giorni di festività. Medici e infermieri sono quindi impegnati in sessioni straordinarie di chirurgia d'urgenza di natura traumatologica. La Valle d'Aosta, con un solo ospedale regionale, nei periodi di alta stagione turistica arriva a moltiplicare fino a sette volte la propria popolazione. «La soluzione che stiamo mettendo in campo - spiega il direttore generale dell'Usl Massimo Uberti - è agire sulla tipologia di attività ospedaliera riducendo i ricoveri programmati nelle fasi di maggiori flussi lasciando più spazio ai servizi di urgenza-emergenza, e contenendo così le attese in Pronto soccorso».

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