Una buona regola, eccezionale
Finalmente nel 2026 potremo dire, se non ci saranno ritardi, che siamo una regione speciale ma uguale alle altre, al passo con i tempi. Sono iniziati infatti i lavori di elettrificazione della ferrovia, che ci auguriamo siano precisi puntuali e senza intoppi, perché nel frattempo costringeranno i valdostani pendolari, gli studenti ed i turisti al disagio dell’autobus sostitutivo.
Il PNRR stesso prevede questo tipo di lavori, ma la loro realizzazione non era affatto scontata visto che più di una volta questo progetto vitale era stato abbandonato in Valle d’Aosta e invece dal 2026 oltre ad essere “green” la tratta guadagnerà qualche minuto di anticipo nei tempi di percorrrenza, una svolta.
Sempre in un’ottica di apertura mentale e di apertura al turismo, che ci è tanto vitale, vorrei fare qualche appunto sull’accoglienza turistica valdostana.
Prima di tutto sugli orari: sappiamo bene che quando le persone sono in vacanza possono avere tempi diversi, più allungati rispetto a giornate dai ritmi serrati, influenzate dalle esigenze di svago e di sport.
Perché allora chiudere i mercatini, ini ini, alle 20? Un turista che ha sciato tutto il giorno può avere piacere di scendere ad Aosta per cena e per una visita ai mercatini. Solo noi adottiamo una chiusura che costringe chi ama questo genere di frequentazioni e di acquisti a perdere un pomeriggio di neve e di montagna per potere visitare i mercatini. Non solo sarebbe possibile allungare l’orario ma che allunghiamoli proprio in modo che occupino il centro cittadino in maniera caratteristica, ne siamo capaci come dimostra la fiera di Sant’Orso.
Problema orario anche per gli impianti di risalita, che chiudono prestissimo e non concedono l’apertura tardo pomeridiana per una cena sulla neve. Siamo o non siamo una regione turistica che vive soprattutto nel periodo della neve e dello sci? E allora perché non sfruttare appieno questi pochi mesi di proventi, che già dal mese di marzo/aprile non avranno più guadagno?
Lo stesso valga per i negozi del centro che persino nel periodo di Natale abbassavano le saracinesche alle 19/19.30. Anche in questo caso, penso che i negozianti del centro non si lamenteranno di poter lavorare fino alle 21 a vendere cappelli, libri, gioielli ed orpelli ai turisti che affollano la via del centro nelle vacanze di Natale, proprio all’ora dell’aperitivo, in una condizione che poi non si ripeterà più almeno per un anno.
Apriamo questo mese natalizio: a volte le eccezioni possono diventare buone regole.