«La questione catalana un problema di democrazia oltre che per la Spagna anche per l’Europa»

«La questione catalana un problema di democrazia oltre che per la Spagna anche per l’Europa»
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«Catalogna: quale futuro per l'indipendentismo catalano?» è il titolo della conferenza organizzata dal sindacato Savt nel pomeriggio di martedì scorso, 23 gennaio. Relatore il professore Aureli Argemí, presidente emerito del Centro Internazionale Escarré per le Minoranze Etniche e Nazionali (Ciemen) di Barcellona. «La questione della Catalogna è ancora attualissima - ha spiegato il segretario del Savt Guido Corniolo - perché più di sette milioni di persone si sono recate alle urne per esprimere la loro volontà».

«Sulla crisi catalana - ha detto il professore Aureli Argemí - l'unico punto fermo è che i catalani hanno votato il nuovo Parlamento, il vecchio era stato sciolto dal Governo di Madrid e gli ex ministri catalani quasi tutti arrestati. E in queste elezioni del 21 dicembre 2017, volute dal primo ministro spagnolo Rajoy, è stata confermata la vittoria dell'area indipendentista catalana».

Il dibattito interno ai partiti indipendentisti catalani se andare a votare o no è stato aspro e difficile: alla fine hanno accettato le elezioni e anche se in ordine sparso, le hanno vinte.

«Oggi è un momento cruciale per il percorso indipendentista: - ha proseguito il professore Aureli Argemí - si deve decidere se staccarsi dallo stato spagnolo o rimanere parte integrante dello stesso. La crisi catalana è fatta però esclusivamente di interrogativi senza nessuna certezza. Quale sarà la composizione del nuovo Governo del Parlamento catalano?

La vittoria degli indipendentisti e la sconfitta del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, a cui il presidente «in esilio» Carles Puigdemont ha già chiesto di accettare la volontà degli elettori, mette Madrid in una situazione politicamente difficile. Rajoy accetterà questa sconfitta politica?

«La questione catalana - ha concluso il relatore - è diventata un problema di democrazia oltre che per la Spagna anche per l’Europa. I catalani che si sono recati alle urne indicano che il diritto all’auto determinazione è la garanzia della pace. Il popolo catalano domanda solidarietà a tutti gli europei. Siamo costruendo il futuro dell’Europa che non deve comprendere guerre e repressioni ma vuole pace e possibilità di vivere meglio nel rispetto reciproco».

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