Rifiuti, Valle Virtuosa boccia la sperimentazione della Mont Emilius

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E’ duro l’attacco che Valle Virtuosa lancia contro l’Unité Mont Emilius per l’iniziativa “Obiettivo 70%” in tema di raccolta differenziata. Da inizio gennaio ai residenti nei Comuni dell’Unité sono stati distribuiti dei sacchetti arancioni, da utilizzare esclusivamente per la raccolta del rifiuto residuale indifferenziato. La sperimentazione è stata avviata con lo scopo di aumentare i quantitativi di raccolta differenziata ma anche di diminuire progressivamente la Tari. A finire nel mirino di Valle Virtuosa sono innanzitutto proprio i sacchetti arancioni.

«Sono fallati perché realizzati con una plastica fine che si rompe facilmente» dice Jeanne Cheillon, presidente di Valle Virtuosa. Inoltre, sottolinea l’associazione, «questi sacchetti non hanno la possibilità di esser ricondotti all’utente che li utilizza» perché - almeno per il momento - non sono dotati di codici a barre o di microchip.

Criticata anche la sostituzione dei cassonetti stradali per la differenziata con delle «mega campane, una per il multimateriale e l’altra per l’indifferenziato». Non solo al momento nei Comuni in cui è stata avviata la raccolta, i cassonetti dell’umido sono «tre per ciascun paese». «E’ un invito a buttar di tutto nell’indifferenziato. - sottolinea Jeanne Cheillon - Abbiamo segnalato la “contraddizione” alla dirigente dell’Assessorato regionale all’Ambiente». La proposta di Valle Virtuosa è di proseguire per i flussi differenziabili con i molok ma di avviare il porta a porta per l’organico e il secco indifferenziato.

Per sapere con esattezza i primi risultati della sperimentazione con i “sacchetti arancioni” bisognerà aspettare ancora alcuni mesi. Intanto però dall’Unité Mont Emilius sottolineano che - nel 2017 - la differenziata si è attestata al 61,2 per cento, con un aumento di oltre 7 punti rispetto al 54 per cento del 2016.

Valle Virtuosa ha anche approfittato per fare un bilancio della partecipazione alla Veillà della Fiera di Sant’Orso di Donnas: l'associazione ha aiutato a differenziare correttamente i rifiuti con il supporto dei migranti ospitati in paese. Le 8 isole ecologiche presidiate dai volontari hanno portato tra l'altro al conferimento di 87 sacchetti di plastica. «Purtroppo - conclude Sauro Salvatorelli - il nostro lavoro è vanificato dal fatto che questa plastica non è riciclabile. Ci batteremo affinché il prossimo Assessore regionale intervenga per sostenere le Pro Loco nell'acquisto del “Mater-Bi” perché la plastica deve uscire dalle nostre sagre e non entrarci mai più».

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