AnimaTerrae: la “prima” è un successo
Si è conclusa con successo la prima edizione del progetto AnimaTerrae, che ha proposto una ventina di eventi e che è stata organizzata da un comitato di cui fanno parte il Consorzio Saint-Vincent Turismo (capofila), i Comuni di Châtillon, Saint-Denis e Pontey e - nell’ottica del coinvolgimento anche dei più giovani - l’istituzione scolastica Prosper Duc e l’associazione La Gare di Chambave. L’originalità della proposta è stata quella di unire le forze convogliando sotto uno stesso “ombrello” manifestazioni storiche (come la Sagra del Miele di Châtillon e la Festa del Vischio di Saint-Denis) e altre assolutamente nuove come gli spettacoli teatrali in luoghi particolarmente suggestivi. Uno dei punti cardine è stata la promozione delle visite ai castelli di Cly e di Ussel, che sono cresciute rispettivamente del 41 e del 18 per cento dal 2022, con 1.493 presenze a Cly (rispetto alle 1.058 dell’anno precedente) e 1.922 a Ussel (erano state 1.622 nel 2022). «La mia personale soddisfazione è quella di essere riusciti a produrre un festival di qualità senza confini municipali ma condividendo con tutti i soggetti partecipanti l’essenza del fatto storico nella sua dimensione originale» commenta il sindaco di Châtillon Camillo Dujany. La ventina di eventi ha mosso circa 400 persone tra valdostani e turisti, 100 i cittadini coinvolti in azioni legate alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del capitale naturale. Più di 50 i residenti implicati a vario titolo nel percorso. Una sessantina gli operatori del settore turistico e culturale che hanno preso parte alle attività. «Questi sono numeri che aprono molte prospettive. - sottolinea la vicepresidente del Consorzio Saint-Vincent Turismo Cristina Rore - Innanzitutto quella del turismo lento composto da visitatori che scelgono con consapevolezza la nostra destinazione, vivendo non tanto una visita singola “mordi e fuggi” ma un’esperienza slow di scoperta di luoghi, storie, tradizioni, particolarità naturalistiche di cui i nostri paesi sono ricchissimi». «L’impresa compiuta è propulsiva verso il futuro. - esplicita Enrico Montrosset, direttore artistico del Festival AnimaTerrae - Si evince dal percorso una necessità e una possibilità di autodeterminarsi con una nomenclatura propria, specifica della media valle. Possiamo ridefinire l’azione con un nuovo termine, quello della microfisica del territorio, espressione che richiama la multidimensionalità delle interazioni e la disseminazione della presa in carico di un territorio».
Il progetto consegna una serie di materiali, in particolare podcast registrati durante le performance del Festival, a disposizione delle amministrazioni e delle comunità, reperibili attraverso QR code o sul sito www.animaterraevda.com. Tra questi, un podcast realizzato dai ragazzi della scuola media di Châtillon, uno dei progetti che hanno coinvolto l’istituzione scolastica Abbé Prosper Duc insieme alla realizzazione di un murales con l’insegnante Ester Leone e a un workshop sullo storytelling con la storica dell’arte Margherita Orsero.