Chiude il Bulldog Pub di Sarre Il locale dell’«assalto ai panini»

Chiude il Bulldog Pub di Sarre Il locale dell’«assalto ai panini»
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Sabato prossimo, 30 dicembre, un altro storico locale della nostra regione abbasserà definitivamente la saracinesca. Si tratta del Bulldog Pub di Sarre, in 40 anni di attività è stato la “mecca” di numerose generazioni di giovani valdostani. Tempo di bilanci - e di ricordi - quindi per i titolari Pinuccio Perino, la moglie Chiara Biagi e i figli Marco, Riccardo e Paola Stevanon. «L’avventura del Bulldog è iniziata nell'ottobre del 1983. - racconta Pinuccio Perino - Allora avevamo già un bar ad Aosta, il Chamonix, si lavorava con i militari e la gente che amava stare fuori fino a notte inoltrata. Però gestire un locale aperto fino a tardi in città è molto difficile, soprattutto per il rispetto della quiete pubblica. Così quando è capitata l'occasione di poter comprare questa struttura a Sarre, lungo la statale, in una zona dove non si disturbava nessuno, abbiamo deciso di “buttarci” in una nuova avventura».

Nasce così il Bulldog Pub: bello, capiente, con un bel parcheggio, aperto anche fino alle 4 del mattino in settimana, e fino alle 5 nei giorni festivi e prefestivi.

«In quel periodo i ragazzi desideravano, come dire, gustare il fascino della notte. - ricorda ancora Pinuccio Perino - Abbiamo colto questa opportunità, e bisogna dire che la gente apprezzava molto il locale, la sua ampiezza, la posizione, anche se all'inizio pareva di essere fuori dal mondo. In questa zona la strada statale non era illuminata, e il traffico - l’autostrada non esisteva ancora - era intenso, auto e tir. Però la scelta del luogo e soprattutto la nostra proposta di divertimento si rivelarono vincenti. I giovani uscivano dalle discoteche dopo l’una di notte, quindi venivano da noi a mangiare un panino, soprattutto la novità per l’epoca degli hotdog, ed a bere una birra. Esistevano ancora i famosi e tanto amati buoni benzina, per cui usare l’automobile non diventava una spesa proibitiva, e non c'era neppure il pericolo di vedersi ritirare la patente per il consumo di alcolici».

Sono tanti i ricordi, i momenti dei 40 anni ininterrotti di attività che tornano nella memoria dei gestori del Bulldog. Istantanee che «viaggiano» in parallelo con l'evoluzione dei tempi e delle mode. «Le serate - aggiunge Riccardo Stevanon - soprattutto nei fine settimana erano veramente belle. Arrivava tanta, tantissima gente, noi lo chiamavamo "L'assalto ai panini!". E così risultava pure difficile chiudere in orario: svuotare un locale pieno di clienti era veramente complicato. Oltre ai pub, cinema e discoteca erano le uniche opportunità di svago. Oggi, con l'avvento di internet tutto è stravolto. Il nostro era il medioevo della comunicazione rispetto a oggi. Con le nuove tecnologie, sono cambiate le possibilità di spesa come pure il modo di divertirsi e di conseguenza di intrattenere i clienti. Era una bella gioventù quella di allora. Sicuramente diversa da quella di adesso. Bella ma anche un po' pericolosa se vogliamo. I ragazzi erano più propensi all’esagerazione, però siamo sempre riusciti a contenerli e non abbiamo mai avuto problemi».

Oggi l’intrattenimento «viaggia» sugli smartphone, o sulle varie piattaforme tv. E al Bulldog furono in qualche modo apripista, proponendo «Le prime messaggerie, un sistema che si chiamava Metropolis. Parliamo dei famosi “minitel” tramite i quali i nostri clienti scrivevano a interlocutori sconosciuti, che non si sapeva neppure dove vivessero o da dove rispondevano. Poteva essere Torino, Roma, anche dentro il pub stesso».

Riccardo Stevanon ricorda pure la prima antenna parabolica satellitare, alta 2 metri, per poter ricevere e trasmettere MTV Music e le partite del campionato italiano di calcio. E poi il maxi schermo, «Pagato a prezzi folli ma era un servizio, un “di più” che volevamo offrire alla nostra clientela, che apprezzò. Questa è senza dubbio una delle tante soddisfazioni che abbiamo avuto e che porteremo dentro soprattutto ora che è arrivato il momento di chiudere».

In 40 anni di vita del Bulldog Pub di Sarre c'è un particolare che ai gestori piace segnalare. «Fortunatamente in tutto questo tempo qui da noi non sono mai capitati incidenti, neanche quando il traffico sulla Statale era più intenso. Nessuno si è mai fatto male, fuori e dentro il locale. Vuol dire che abbiamo saputo gestire bene la clientela, senza mai avere problemi per risse o litigi».

I tempi cambiano: nuove mode, gusti, esigenze. Un locale che non era solo pub, diventando un punto di ritrovo per gli appassionati del subbuteo e delle piste con le automobiline elettriche. «Ci siamo adeguati con impegno variando proposte, prodotti e servizi. Con il sorriso - conclude Pinuccio Perino - abbiamo accolto i primi clienti nel 1983 e con lo stesso sorriso saluteremo gli ultimi il 30 dicembre prossimo. Ora rimane la speranza che un'altra famiglia abbia la volontà di fare rivivere, magari con un nome nuovo, un locale non obsoleto ma storico come è il Bulldog Pub».

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