Imprenditore e apprendista nel presepe del Vescovo

Imprenditore e apprendista nel presepe del Vescovo
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Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni. Insieme al «bambinello» troviamo, quindi, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, dalle oche alle galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato. Al Presepe si aggiunge da diversi anni, su iniziativa di Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola un nuovo personaggio capace di parlare del presente e del futuro.

Dopo l’infermiera in tempo di Covid, l’imprenditore alle prese con la crisi economica nel 2021, la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra nel 2022, la statuina realizzata nel 2023 rappresenta, attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista, la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni.

Come nelle altre 226 Diocesi italiane anche in Valle d’Aosta la statuina, realizzata in cartapesta dal Maestro Claudio Riso, è stata consegnata nella mattinata di giovedì scorso, 21 dicembre, al vescovo Franco Lovignana dalla presidente di Coldiretti Valle d’Aosta Alessia Gontier, dal direttore Elio Gasco e dal segretario di Confartigianato Imprese Valle d'Aosta Stefano Fracasso.

«Quest’anno - sottolinea Stefano Fracasso, direttore di Confartigianato - abbiamo voluto evocare in una sola immagine, aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare”: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani. È un’immagine che rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano, la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni. La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione, vuole richiamare l’interesse di giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, allo stesso tempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità».

«La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e si sta dimostrando fondamentale anche per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini in un momento di grandi tensioni internazionali» hanno commentato Alessia Gontier e Elio Gasco, presidente e direttore di Coldiretti VdA, che nell’incontro con il Vescovo hanno anche sottolineato l’importanza di «sostenere l’ingresso dei giovani nelle imprese».

«L’agricoltura valdostana, con l’11 per cento di imprese condotte da giovani e una percentuale ancora più alta di realtà che impiegano manodopera familiare giovane destinata a prendere le redini dell’attività, rappresenta un esempio prezioso dal momento che i giovani sono portatori di innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, creatività e nuove opportunità occupazionali» hanno concluso Alessia Gontier e Elio Gasco.

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