Airbnb si accorda con il fisco, sarà sostituto d'imposta Non recupererà dagli host le ritenute dal 2017 al 2021

Airbnb si accorda con il fisco, sarà sostituto d'imposta Non recupererà dagli host le ritenute dal 2017 al 2021
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Airbnb, che conta oltre un migliaio di aderenti in Valle d’Aosta, ha concluso nei giorni scorsi un accordo con l'Agenzia delle Entrate riguardo alla ritenuta sui redditi derivanti dalle locazioni brevi (la cosiddetta cedolare secca) in relazione agli anni fiscali dal 2017 al 2021, per un pagamento complessivo di 576 milioni di euro. E’ questa la conseguenza alla pronuncia del Consiglio di Stato che il 24 ottobre scorso aveva ribadito, una volta per sempre, che i titolari degli alloggi del portale Airbnb sono tenuti al pagamento della cedolare secca attraverso appunto il portale Airbnb.

La buona notizia per i titolari di questi alloggi (in Valle d’Aosta ad agosto 2023 su Airbnb ne erano censiti 4.357 offerti alla clientela turistica) è che Airbnb non cercherà, almeno per il momento, di recuperare le ritenute fiscali dal 2017 al 2021 dai suoi affiliati, mentre ancora da definire rimane il periodo di tassazione relativo al 2022 e al 2023.

“Nell'ottobre 2023 - ha annunciato Airbnb - il Governo italiano ha presentato la legge di bilancio per il 2024 che, nella sua versione attuale, chiarisce come le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l'introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi dei proprietari di alloggi. L'azienda Airbnb è determinata a collaborare con le autorità italiane per il successo di queste regole."

L’accertamento degli anni 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 sottoscritto da Airbnb con adesione con l'Agenzia delle Entrate per chiudere i rilievi relativi alle indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, prevede che Airbnb Ireland Unlimited Company pagherà, complessivamente, 576 milioni di euro, di cui circa 353 milioni per le ritenute dovute e non versate, 174 milioni a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni commesse e 49 milioni di interessi. L'importo è stato determinato in seguito alla ricostruzione della base imponibile su cui la società avrebbe dovuto applicare la ritenuta del 21 per cento come previsto dalla normativa italiana.

Intanto sono quasi 2mila - per l’esattezza 1.965 a ieri, venerdì 22 - i codici CIR (necessari per regolarizzare la propria posizione) rilasciati in queste prime settimane dall’Assessorato del Turismo dopo l’entrata in vigore della nuova normativa regionale del settore dell’ospitalità turistica.

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