Emilia Gerbore, contadina e allevatrice Le mucche, i cani, la sua amata terra
E’ morta come avrebbe voluto, a fianco all’ultima sua mucca nella grande stalla di Sarriod. Probabilmente stava mungendo quando si è accasciata a terra senza vita, così ci ha lasciati Emilia Gerbore, una delle figure più note di allevatrice dell’Alta Valle, nata ad Aosta il 20 aprile del 1949 e sempre vissuta nel verde dei terrazzi di Saint- Nicolas.
Il grande e magnifico pianoro di Sarriod, uno dei posti più belli della Valle d’Aosta, è stato il suo mondo per sempre, con la vista che spaziava su di un orizzonte dominato dalla Grivola. Con il fratello Pierino, classe 1938, era vissuta ed insieme avevano deciso di costruire la bella stalla razionale nella curva della strada regionale di Petit Sarriod, un luogo dove tutti coloro che salgono a Vetan passano, proprio dirimpetto al complesso agricolo di Romeo Thomasset, due begli esempi di allevamenti in un luogo da cartolina, con i prati sempre ben tenuti e tanti fiori.
Dopo la scomparsa di Pierino, Emilia Gerbore aveva continuato la sua vita di allevatrice con l’aiuto dei dipendenti, sino a quando l’avanzare dell’età le aveva consigliato di diminuire sempre più il numero dei capi, arrivando così all’unica mucca e al suo vitellino. Per il resto la compagnia dei cani era una costante nella sua vita ed era bello vederla in sella al suo piccolo trattore attraversare la zona seguita dai quei cani neri che la adoravano.
Allevatrice da una vita ed una vita da allevatrice. Questo era Emilia Gerbore, la “donna della curva”, che lunedì mattina si è spenta vicino alla sua mucca, vegliata dai cani che non hanno fatto avvicinare nessuno, proteggendo la loro padrona, sino all’arrivo nel pomeriggio della nipote Eugenia D’Apoli - figlia della sorella Bruna, la primogenita del 1937 - che da ore tentava inutilmente di raggiungere telefonicamente la zia, come faceva ogni giorno.
I funerali di Emilia Gerbore sono stati celebrati nella chiesa di Saint-Nicolas nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, 15 dicembre, ed ora tutti quelli che passeranno sulla strada di Vetan penseranno a quella donna forte e coraggiosa, appassionata del suo lavoro di contadina ed allevatrice, che era una presenza fissa, una testimonianza concreta dell’attaccamento alla terra e al mondo rurale.