Monterosaterme, cancellate le accuse di danno erariale al Direttore dei lavori

Monterosaterme, cancellate le accuse di danno erariale al Direttore dei lavori
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Nessun danno erariale: la richiesta di risarcimento di 437mila 402 euro avanzata dalla Procura contabile nei confronti dell'ingegnere Corrado Trasino e del suo studio è stata respinta dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Valle d'Aosta. Il professionista era stato chiamato in causa nella qualità di direttore dei lavori di riconversione del palazzetto del ghiaccio di Champoluc, ad Ayas, nel centro benessere Monterosaterme.

L’ipotesi accusatoria era di una colpa grave «Per non aver rilevato in corso di esecuzione i gravi vizi e difetti costruttivi e di impermeabilizzazione emersi all'indomani dell'entrata in esercizio del nuovo centro termale». Da qui il presunto danno erariale quantificato sulla base di una consulenza tecnica d'ufficio svolta nel contenzioso civile tra il Comune di Ayas - che poi si era rivolto alla Corte dei Conti - e le imprese appaltatrici.

Secondo i giudici contabili «L'ingegner Trasino risulta avere sollecitato più volte il Comune di Ayas a procedere anche alla sostituzione dell'impresa e all'esecuzione di alcune lavorazioni in danno della medesima, trattenendo gli importi ancora dovuti all'associazione temporanea di imprese appaltatrice». Circostanza, questa, che emerge anche da 2 ordini di servizio del 2016. Inoltre il collegio giudicante rileva «Un comportamento inerte del Comune che, pur a fronte delle (queste sì) plurime manchevolezze dell'Ati esecutrice, non ha dato corso a interventi in danno dell'impresa, né ha proceduto ad attivare i rimedi contrattuali idonei per trattenere le cauzioni previste dal contratto, le quali avrebbero almeno in parte ridotto il pregiudizio economico incombente sul Comune di Ayas». La sentenza evidenzia pure che «Parimenti la mancata adozione di interventi di ripristino dei maggiori vizi costruttivi, attinenti alla mancata efficace impermeabilizzazione degli sfiori delle piscine e delle solette di camminamento tra le stesse (che hanno comportato a loro volta l'ammaloramento delle strutture e dei locali adiacenti e sottostanti alla zona-benessere), rientravano nella sfera decisionale ed operativa del Comune, e non potrebbero essere poste in relazione di causalità immediata e diretta con le condotte tenute da Trasino». Parallelamente la Prima sezione civile della Corte di Appello di Torino ha confermato la sentenza emessa in primo grado nei confronti dell'impresa valdostana FPSM di Furfaro Domenico &C condannata «A corrispondere al Comune di Ayas 596.530 euro a titolo di risarcimento del danno, oltre agli interessi legali, a rimborsare al Comune di Ayas le spese processuali del primo grado per oltre 27.000 euro e alle altre parti le spese di lite dell’appello, liquidate a favore del Comune di Ayas in complessivi 18.511 euiro e a favore di Zurich Insurance PLC e di Unipolsai spa, per ciascuna, in complessivi euro 9.256».

Nel 2013 l'impresa aveva vinto l'appalto per la riconversione del Palazzetto del ghiaccio comunale in centro ricreativo e di benessere, stipulato dal Comune con l’Associazione temporanea di imprese-Ati di cui la ditta Furfaro era capogruppo e mandataria. Nel 2018 l'impresa aveva ingiunto al Comune di Ayas il pagamento di euro 40.604 euro per lo stato avanzamento lavori-SAL; l'Amministrazione non solo non aveva pagato ma aveva citato in giudizio la “Furfaro” adducendo che il mancato pagamento del SAL era stato determinato dal riscontro, da parte del Comune, «Di gravi vizi e difetti dell’opera commissionata, tali da non consentire il collaudo definitivo dell’impianto», ovvero di infiltrazioni di acqua verificatesi in una piscina della Monterosaterme. Inoltre tali problemi «Avevano determinato sia una riduzione del reale valore dell’opera sia costi a carico dell’Amministrazione per il ripristino dell’edificio». Erano entrate in ballo le assicurazioni che avrebbero dovuto garantire la copertura dei danni e da lì era iniziato un lungo contenzioso legale e parallelamente anche la vicenda contabile in Corte dei Conti che aveva coinvolto il Direttore lavori.

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