In 17 anni raddoppiati i valdostani all'estero Migrantes, presentato il rapporto al Vescovado

In 17 anni raddoppiati i valdostani all'estero Migrantes, presentato il rapporto al Vescovado
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Su un totale di circa 6 milioni di italiani che vivono all’estero, solo lo 0,1 per cento proviene dalla Valle d’Aosta. Sembra una quantità esigua, ma la prospettiva cambia guardano i numeri in proporzione agli abitanti della regione: coloro che sono partiti verso altri Paesi sono 7.891, di cui 3.863 donne e 4.038 uomini. Il dato è contenuto nel Rapporto Italiani nel mondo 2023 (RIM), presentato nel salone del vescovado di Aosta mercoledì scorso, 6 dicembre, assieme al Rapporto Immigrazione 2023 di Caritas e Migrantes. All’incontro, per raccontare cosa vuol dire oggi spostarsi in un altro stato e perché lo si fa, sono intervenuti il vescovo di Aosta Franco Lovignana, il direttore generale Fondazione Migrantes monsignor Pierpaolo Felicolo, Delfina Licata curatrice Rapporto Italiani nel mondo, Andrea Gatto responsabile Migrantes per la Diocesi di Aosta, Alessandro Celi presidente Comitato scientifico della Fondation Chanoux, Michela Ceccarelli del comitato scientifico Fondation Chanoux e il presidente della fondazione Marco Gheller.

I dati

Chi parte per stabilirsi all’estero ha un registro dedicato, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (A.I.R.E.), al quale però molti si iscrivono solo se, per esempio, hanno bisogno di rinnovare un documento e non possono rientrare in Italia per farlo. Questo comporta che i dati ufficiali non possano corrispondere alla reale presenza di italiani, e valdostani, in altri Paesi ma che possa offrire solo la versione ufficiale, per quanto già significativa di un fenomeno che non accenna a fermarsi. “Le persone che partono per andare altrove - ha commentato monsignor Franco Lovignana - hanno in comune la speranza di migliorare la qualità della loro vita e quella dei famigliari”. “Sono persone che si muovono, con le loro esigenze - ha sottolineato monsignor Felicolo - occorre lavorare in rete”.

Se i valdostani residenti in modo ufficiale all’estero sono quasi 8mila, quelli partiti nell’ultimo anno sono 259, 121 donne e 138 uomini. Li si trova in tutto il mondo, dal Canada al Sudamerica, dal Regno Unito al Sudafrica. Il totale degli italiano migrati nell’ultimo anno è di 82.014.

Sono invece 5,5 milioni gli immigrati regolari in Italia, secondo i dati Caritas e Migrantes aggiornati al 1° gennaio 2023. Ognuno ha la sua storia, il suo contesto di partenza: bisogna considerare “se siano liberi di scegliere se migrare o restare”, ha sottolineato il Papa in occasione della 109esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, domenica 24 settembre. “In aggiunta alle altre difficoltà nella vita quotidiana - precisa monsignor Felicolo - dobbiamo considerare che molti professionisti, medici ad esempio, in Italia non possono esercitare perché il titolo non corrisponde. E poi ci sono le mode: a Roma si è formata una grande comunità di filippini perché era raffinato averne uno in casa”.

Il Paese della mobilità

Partenze ritorni e anche la decisione di non partire fanno parte della nostra storia. “Siamo un paese strutturalmente ancorato al fenomeno migratorio - ha evidenziato la sociologa Delfina Licata - Gli italiani non hanno mai smesso di partire e oggi si trova all’estero il 10,1 per cento della popolazione”. Il Rapporto Italiani nel mondo è nato nel 2006 come contributo per sensibilizzare all'accoglienza, ricordare il passato migratorio e affrontare il presente. In 18 anni, la crescita dei migranti è stata del 91 per cento. Le motivazioni, però, non si possono sintetizzare in una “fuga di cervelli”. “Sono persone che partono per trovare la propria realizzazione - conclude Delfina Licata - per essere felici”.

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