Mercatino di Natale: «pochi chalet e orario troppo lungo nei festivi»

Seconda settimana di apertura del Mercatino di Natale dove anche quest'anno si segnalano le criticità già emerse nel 2022. Sono gli espositori ad evidenziarle e tra queste ci sono la mancanza di un percorso che segnali la continuità tra piazza Roncas, piazza Giovanni XXII e piazza Caveri, addobbi natalizi che rendano tutto più armonioso e poi, come sostenuto da molti, la chiusura serale il sabato e nei festivi alle 22 e non alle 20, come negli altri giorni. Un orario considerato eccessivo, dato ché dopo quell’ora il centro storico diventa un deserto. A queste osservazioni si aggiunge il numero ridotto di chalet (28 contro i 40 degli anni scorsi) che di fatto crea un "villaggio piccolo piccolo" che lascia un po' delusi i visitatori che spesso e volentieri commentano: «Tutto qui?».

Parlano gli espositori «Il riscontro è buono - afferma Hervé Cheillon titolare dell'azienda di Gignod Bacan che propone oggetti tipici valdostani - Una buona idea è stata quella delle proiezioni di paesaggi alpini invernali sulle pareti delle case vicine. Al di là di questo, però, quest'anno ci sono pochi chalet, cosa che ha impoverito il mercatino e la gente lo ha subito notato». Secondo Marta Chiaro, che è nello chalet Arome du Grand Paradis della società agricola Le Motte di Cogne - liquori e marmellate, tutto sommato va bene perché «Sebbene la prima settimana sia stata abbastanza calma, in questi giorni sta aumentando il lavoro dato che ci stiamo avvicinando al ponte dell'Immacolata, grazie all'arrivo di pullman con gruppi di turisti». Dallo chalet ristorante Le Saveur des Alpes, della Tabla Garnia di Saint-Rhemy-En-Bosses, giunge un invitante aroma di cibo. «L'affluenza dei visitatori è buona - riferisce Leo Lunghini- e perciò la tendenza è positiva. Mancano un po' di indicazioni ma sono tutte cose che si possono rimediare a breve. Però è un mercatino di dimensioni ridotte, ma questo non dipende certo da noi». Alla postazione dell'Arev in piazza Giovanni XXIII sono presenti Henri Diémoz, della Società agricola Frères Diémoz di Saint-Christophe, e Fabrizio Bisson de La Borrettaz di Gressan. «La gente non sa che c'è un mercatino anche in piazza Roncas , - rileva Henri Diémoz - e su 7 persone, 5 hanno chiesto dov'era, quindi secondo me c'è qualcosa che non va. Nonostante ciò, speriamo di lavorare bene questo fine settimana che in teoria è sempre stato tra i migliori dell'intero periodo. Siamo pochi quest'anno e saremo sempre meno se non cambiano il sistema». Fabrizio Bisson è più positivo: «C'è un bel movimento anche se il Mercatino di Natale lo allestirei in piazza Chanoux, con tutti gli stand riuniti in un unico luogo». Erica Peloso di Suivre l'Etoile, azienda di Quart, dichiara: «Va abbastanza bene, c'è gente che gira, molti osservano e qualcuno, meno male, fa acquisti mentre altri chiedono quando finalmente il Mercatino di Natale ritornerà nel Teatro romano. Al di là di questo, essendo per noi il primo anno, siamo moderatamente soddisfatti». Massimo Belforte di “Bière et Cochons Noirs de la Vallée d'Aoste” dell'azienda agricola Amorland di Arnad, vende insaccati e lardo provenienti da maiali neri interamente allevati nella nostra regione: «Siamo partiti molto meglio dell'anno scorso. Un appunto negativo è che il Mercatino su due piazze è molto dispersivo e questo lo dicono i turisti. E poi mancano gli addobb, con gli alberi di Natale nascosti dietro gli chalet e non sistemati lungo il percorso in modo che siano ben visibili a tutti». I 28 stand del Marché Vert Noël sono nelle piazze Giovanni XXIII e Roncas. Altri 2 in piazza Caveri sono adibiti esclusivamente a scopi istituzionali, ovvero quello degli Assessorati del Turismo e dell’Artigianato per la Fiera di Sant’Orso e quello dei maestri di sci e delle guide alpine. Gli gli stand saranno aperti fino a domenica 7 gennaio nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 20, il sabato e nei giorni festivi dalle 10 alle 22, e con orario ridotto dalle 15 alle 20 nei 2 lunedì di Natale e Capodanno.