L’assessore Luciano Caveri incontra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
L’assessore regionale alle Politiche nazionali per la Montagna, Luciano Caveri, nella sua veste di coordinatore della Montagna per la Conferenza delle Regioni, ha incontrato lunedì scorso, 4 dicembre, al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L’assessore era con una rappresentanza dell'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, guidata dal Presidente dell'Uncem Marco Bussone, dopo aver partecipato ad un convegno per i 70 anni dell’associazione.
«Occasione utile - spiega l’assessore Luciano Caveri - per fare il punto su diversi dossier: dalla nuova legge sulla montagna al Fondo Montagna, dal PNRR ai fondi europei, dal cambiamento climatico alla digitalizzazione». Poi si è svolta la visita al Quirinale: «Contento di incontrare il Presidente Mattarella con cui ebbi lunghe frequentazioni alla Camera. Ho avuto modo di esprimere vivo apprezzamento per il suo intervento in cui ha ricordato la genesi alla Costituente di quel comma all’articolo 44 della Costituzione che dice “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”».
Significativi, secondo Luciano Caveri, alcuni passaggi del discorso presidenziale, in particolare quando ha esplicitato problemi reali: «Come è naturale, nuove sfide si aggiungono, imposte, oggi, dai mutamenti climatici, dalla struttura demografica del Paese. Sfide - ha evidenziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - che rilanciano la questione della tutela ambientale come centrale per la sopravvivenza e il progresso di tante parti d’Italia e dell’intero Paese. Le alluvioni continuano a rammentarcelo, con lutti e distruzioni. A questo scopo, è lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per affrontarle e, insieme, per fornire risposta alle possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta in Costituzione alla montagna. Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la condizione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore. È, dunque, auspicabile che le iniziative legislative avviate dal Governo - e da quello che lo ha preceduto - vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale».
Significativo, secondo Luciano Caveri, un secondo passaggio dell’intervento del presidente Sergio Mattarella: «La montagna non è solo l’evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma, con i suoi 3.850 Comuni, rappresenta un decisivo patrimonio di vita civica. Tra pochi giorni, il 19 dicembre, appunto, ricorreranno ottant’anni dalla Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine - la Carta di Chivasso - che riunì, in quella cittadina piemontese, in quel ‘43, esponenti della Resistenza che, in maniera lungimirante, optarono, anzitempo, per la scelta repubblicana. Lasciamo, per un attimo, la parola a quel documento che, nel pieno della lotta per l’indipendenza della Patria e la libertà dal nazifascismo, chiedeva l’autonomia per le vallate alpine affinché potessero costituirsi in Comunità politico-amministrative; affermava il diritto di usare la lingua locale accanto a quella italiana; sollecitava un’organizzazione tributaria in grado di favorire lo sviluppo dell’economia montana e combattere, così, lo spopolamento».
«Ho ringraziato il Presidente per le sue parole, - ha concluso l’assessore Luciano Caveri - ricordando l’attesa dei valdostani per una visita ufficiale in Valle d’Aosta».
All’incontro era presente anche Jean Barocco consigliere Uncem: «Sono territori, i nostri, che vogliono diritti di cittadinanza, scuole, trasporti, sanità e assistenza. Che proteggono le scuole, le riorganizzano. Vogliono medici e pediatri di base per non andare via. Asili e servizi per le famiglie affinché non fuggano a valle».