Sarre in lutto per la scomparsa della guida alpina Ezio Pallais

E’ stato disposto per oggi, sabato 27 gennaio, l’esame autoptico sul corpo di Ezio Pallais, 58 anni, guida alpina di Sarre, che ha perso la vita in un tragico incidente sul lavoro giovedì scorso, 25 gennaio. E' caduto da 20 metri da una parete rocciosa a picco sul lago di Como sulla quale stava lavorando per la posa di una rete paramassi. La sciagura si è verificata a Cernobbio all'interno del parco del Grand Hotel Villa d'Este, uno degli alberghi più prestigiosi e conosciuti al mondo. La villa, costruita nel XVI secolo quale dimora estiva del cardinale Tolomeo Gallio, diventò albergo di lusso nel 1873 e lo è tuttora. Ogni anno ospita il forum Ambrosetti, che richiama e ha richiamato economisti e capi di stato, e numerosissimi vip: la scorsa estate, ad esempio, vi hanno soggiornato Robert De Niro e Bruce Springsteen.

Aperta un’inchiesta

Sarà un'inchiesta aperta dalla Procura di Como a stabilire cause ed eventuali responsabilità sul decesso di Ezio Pallais, impegnato con un collega in lavori di messa in sicurezza di una parte del parco rocciosa, sul retro del Grand Hotel. Gli interventi, in corso in questo periodo invernale, nel quale l'albergo è chiuso, sono stati affidati all'impresa Ecoval di Quart e consistono nella posa di una rete paramassi a protezione del parco stesso e della strada provinciale che corre sulla sponda del lago. Al momento dell'infortunio i 2 lavoratori erano assicurati alla parete da un sistema di corde e funi e stavano forando la roccia per fissare le reti. Improvvisamente, Ezio Pallais è precipitato, sotto gli occhi del collega, per una ventina di metri.

Inutili i soccorsi, nonostante l'intervento dell'elicottero del 118 di Como, atterrato all'interno del parco della villa. Il collega, illeso, è stato trasportato in ospedale perché sotto choc.

Cordoglio a Sarre

In attesa del nullaosta della magistratura per celebrare i funerali, a Sarre il cordoglio è profondo per l’improvvisa scomparsa di Ezio Pallais. Era infatti molto conosciuto in paese dove da ragazzo aiutava i genitori Alessio e Mirella nella gestione del negozio di alimentari che si trovava a Grand Cré. Nota ai tanti amici era la sua passione per lo sport, dal calcio al basket - discipline di cui spesso seguiva gli incontri, allo Stadio Puchoz oppure al Paladora -, superata solo da quella per l’arrampicata, della quale fu uno dei primi praticanti negli anni Ottanta. Naturale quindi la scelta di diventare guida alpina ed era iscritto alla Società di Aosta dal 1985, molto stimato dai suoi colleghi per la professionalità e la disponibilità che aveva sempre dimostrato, lascia la moglie Nada Barrel e il figlio Federico di 17 anni.