Un allestimento sperimentale al Museo Archeologico Regionale
Il Museo Archeologico Regionale, si sta trasformando in qualcosa di nuovo, diverso, partecipato.
Da oggi, sabato 25 novembre, infatti, è nuovamente aperto, dopo una pausa di poche settimane che ha portato a creare un allestimento sperimentale e transitorio. Si tratta di un “cantiere” in allestimento e in costante metamorfosi, partecipato e condiviso, aperto a tutti. «Questo mese di novembre è ricco di stimoli. - afferma l’assessore ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz - A pochi giorni dalla riapertura dell’Area megalitica, infatti, un altro e innovativo tassello viene proposto al pubblico e ai turisti che visiteranno la nostra città. Nel workshop dello scorso mese di maggio, coordinato dalla responsabile del museo, in occasione dell’ICOM Day è avvenuto un importante dialogo sul significato del museo oggi, con il contributo delle Associazioni culturali locali, della sovraintendente agli Studi Marina Fey, della soprintendente ai Beni e alle Attività culturali Cristina De La Pierre, dei direttori di Musei e degli operatori del quartiere. Abbiamo perciò scelto di proporre, nel rispetto delle osservazioni indicate, un percorso inusuale che permettesse al museo di sperimentare nuovi allestimenti, nuove modalità di comunicazione al suo interno e soprattutto che interagisse - in questi mesi - con i visitatori, raccogliendo feedback ed impressioni. Il METAMAR è quello che l’archeologa Maria Cristina Ronc definisce come un “cantiere museale partecipato».
Questa breve chiusura ha permesso un rinnovo dell’allestimento interno per preparare il Museo alla chiusura per la riqualificazione e ristrutturazione prevista per il 2025, con interventi museali che porterà all’apertura definitiva del nuovo Museo Archeologico Regionale della città.
La volontà è stata quella di far precedere la chiusura da una fase transitoria sperimentale, dove vecchi e nuovi prototipi di allestimento potessero trovare spazio insieme al percorso tradizionale.
«Questo percorso - spiega la soprintendente ai Beni e alle Attività Culturali Cristina De La Pierre - è molto importante perché ci permetterà di sperimentare, insieme ai visitatori, di interagire con loro tramite livelli diversi di comunicazione e visita. Vogliamo riuscire a capitalizzare questa esperienza per rendere il MAR del 2025 un museo partecipato e soprattutto della città di Aosta». Un vero e proprio percorso di metamorfosi quindi, che parte dal nomeMETAMAR Metamorphose e prosegue in tutta la nuova comunicazione di cantiere museale partecipato realizzata appositamente per questa fase transitoria.