Da Gustav Klimt a Felice Casorati due grandi mostre a Bard e Aosta
La stagione invernale delle mostre in Valle d’Aosta propone 2 eventi di altissimo livello. Da venerdì prossimo, 1° dicembre, fino a domenica 10 marzo - inaugurazione su invito giovedì 30, alle 18 -, al Forte di Bard potrà essere visitata l’esposizione “Gustav Klimt, le avventure di un capolavoro” e da sabato 2 dicembre a domenica 7 aprile - vernissage venerdì 1° dicembre, alle 18 -, nel Museo Archeologico Regionale di piazza Roncas, ad Aosta, sarà aperto l’allestimento “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”.
Al Forte di Bard “Gustav Klimt, le avventure di un capolavoro”Il Forte di Bard presenta un appuntamento speciale negli spazi della Cappella militare. Si tratta dell’opera “Ritratto di signora”, di Gustav Klimt (Vienna 1862-1918), tra i più significativi e celebri artisti della Secessione viennese, appartenente alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. La tela - databile tra il 1916 e il 1917 - è una delle 3 opere del grande maestro viennese presente sul suolo italiano ed è l’unica ad essere stata acquistata da un collezionista privato, a differenza della Giuditta della veneziana Ca’ Pesaro e delle Tre età della donna della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Il quadro venne acquistato nel 1925 dal nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi per la propria raccolta. Il dipinto è inizialmente allestito nella sala da biliardo della sua dimora per poi approdare alla Galleria istituita dal collezionista stesso e aperta al pubblico dal 1931. La storia del dipinto, segnata da avventurose vicende, viene svelata attraverso un allestimento di grande impatto che farà da preludio e da cornice all’opera, grazie ad un progetto curato da Forte di Bard, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e Skira.
La tela appartiene all’ultima fase di attività di Klimt, quando la sua pittura si fa meno preziosa, abbandonandosi a pennellate quasi sbrigative che tradiscono un approccio più emozionale, aperto alle atmosfere espressioniste. Non è nota l’identità della donna raffigurata, che con ogni probabilità è una delle tante modelle che posarono per l’artista. Il dipinto deve la propria fama alle incredibili vicende che lo hanno visto protagonista. Spetta a una studentessa di un liceo piacentino - Claudia Maga - avere intuito nel 1996 la particolarissima genesi dell’opera poi confermata dalle analisi, cui la tela è stata sottoposta: Klimt la dipinge sopra un precedente ritratto già ritenuto perduto raffigurante una giovane donna identica nel volto e nella posa all’attuale effigiata, ma diversamente abbigliata e acconciata.
I colpi di scena non finiscono qui: il 22 febbraio 1997, la tela di Klimt viene rubata dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi con modalità che le indagini non riusciranno mai a chiarire. Per la ricomparsa del dipinto occorrerà aspettare quasi 23 anni e il suo ritrovamento sarà ancora più enigmatico del furto. Esso avviene il 10 dicembre 2019 durante alcuni lavori di giardinaggio lungo il muro esterno del museo piacentino. Qui, in un piccolo vano chiuso da uno sportello privo di serratura, viene rinvenuto un sacchetto di plastica, dentro al quale vi è una tela: è il “Ritratto di signora” di Klimt.
Ad Aosta “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”
La rassegna “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno” al Museo Archeologico Reginale di Aosta, a cura di Alberto Fiz, propone oltre 100 opere tra dipinti, sculture, disegni e bozzetti teatrali, databili dal 1904 al 1960, che consentono di rileggere il percorso creativo di uno dei maggiori artefici del Novecento attraverso 6 sezioni dedicate non solo alla pittura, ma anche ad un ambito di ricerca meno indagato, la scultura. Tra i capolavori proposti troviamo Le vecchie comari, 1908, Persone, 1910, Le ereditiere, 1910, Maria Anna De Lisi, 1918, Tiro al bersaglio, 1919, Le due sorelle, 1921, Donne in barca, 1933, e Testa gialla, 1950.
Il titolo della mostra prende spunto da un testo scritto dallo stesso Felice Casorati in occasione della I Quadriennale di Roma del 1931. La rassegna analizza la costruzione di un percorso autonomo dove il riferimento costante è la pittura racchiusa nel motto dell'artista «Numerus, mensura, pondus» (numero, misura, peso). La strategia compositiva è alla base della sua indagine che sottopone il reale alle regole dell’intelletto.
Felice Casorati è un artista significativo per la Valle d’Aosta, dato che 2 sue opere sono presenti nelle collezioni d’arte regionali del Castello Gamba, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Châtillon. Si tratta del dipinto Paralleli II del 1949 e di un paesaggio, Saint-Nicolas del 1925. «Siamo quindi particolarmente lieti di dedicare a Casorati - dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz - questa ricca rassegna, che presenta al pubblico anche celebri capolavori».
Le opere in mostra provengono da istituzioni pubbliche e private tra cui la GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di Torino, il Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, gli Archivi Teatro e Museo alla Scala di Milano, i Musei Civici di Verona-Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Collezioni dei Musei Civici Fiorentini – Collezioni del Novecento, la Galleria d'Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, le Collezioni d'arte contemporanea della Regione autonoma Valle d'Aosta, il Gruppo Tim-Collezione Olivetti di Torino e la Rai.
La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori, con saggi critici di Alessandro Botta, Luigi Cavallo, Alberto Fiz, Daria Jorioz, Luca Motto, Patrizia Nuzzo, Francesco Poli, Sergio Risaliti, in vendita in mostra al prezzo di 36 euro.