«Le autorità siano consapevoli delle responsabilità alle quali si espongono qualora introducessero la “carriera alias” nelle scuole»
Martedì scorso, 21 novembre, lo spazio EcoWorking di Quart ha ospitato la conferenza «Teoria Gender: un approccio scientifico al di sopra delle ideologie, a tutela di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi» organizzata da Valle d’Aosta Futura, EducaLiberaVdA, Comitato MicroaiutoVda e Gruppo manifestazioni per la libertà VdA. Sala tutta esaurita, relatrice Anna Rita Iannetti introdotta da Manuela Careri presidente di Valle d’Aosta Futura. Moderatore dell’incontro Riccardo Taraglio consigliere di EducaLibera VdA. «Esperta in salutogenesi ed educazione della salute, oltre che medico chirurgo, Anna Rita Iannetti è stata ascoltata per due ore e mezza dal numeroso pubblico presente ed ha spiegato in che cosa consiste la teoria Gender, quali criticità presenta sia sul piano delle finalità che persegue che sul piano giuridico. - racconta Manuela Careri - E come sia priva di fondamento scientifico e quindi per niente attenta alle conoscenze consolidate della psicologia e delle neuroscienze. Infine ha spiegato come possa creare situazioni di disagio nei giovani, di confusione e destabilizzazione proprio in quella particolare e delicata fase dello sviluppo psico-fisico che dura per tutta la loro vita scolastica. A questa serata hanno partecipato consiglieri regionali che qui ringraziamo e con i quali è stato possibile un dibattito sereno e costruttivo sull’argomento trattato. Dibattito fondamentale che non può prescindere dal coinvolgimento delle famiglie, primo soggetto educativo riconosciuto dalla Costituzione italiana. L’augurio dunque è che le istituzioni regionali avviino al più presto questo confronto, anche se le premesse sono poco confortanti. Gli organizzatori di questo evento hanno inoltrato richiesta di diffusione a tutti i dirigenti, docenti e genitori delle scuole valdostane con lo scopo di fornire un’occasione di formazione, ma questo non è stato fatto. Si spera che non vengano assunte decisioni con superficialità, senza cognizione di causa, in quanto vi è in gioco il benessere degli alunni. E che infine le autorità regionali, le forze politiche e le istituzioni scolastiche siano consapevoli delle gravi e pesanti responsabilità alle quali si espongono qualora introducessero la “carriera alias” nelle scuole».