Tunnel del Gran San Bernardo, ipotesi di una proroga di 16 anni della concessione
Per il traforo del Gran San Bernardo è possibile una proroga della concessione, in scadenza nel 2034, per 16 anni, con nuova scadenza nel 2050. È la proposta che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto di predisporre alla Sitrasb, la Società italiana del traforo. Lo ha annunciato giovedì scorso, 23 novembre, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante, rispondendo a un'interrogazione a risposta immediata in commissione Trasporti, alla Camera, presentata dal deputato Antonino Iaria del Movimento 5 stelle.
Tullio Ferrante, esponente di Forza Italia che è da poco stato in visita in Valle d'Aosta accompagnato dalla coordinatrice regionale Emily Rini, ha spiegato che il ministero "ha invitato la società Sitrasb a predisporre una proposta di revisione" della convenzione che "contempla l'estensione della concessione per un periodo di 16 anni, in assenza di profitti addizionali". La proposta di proroga è oggi "in corso di valutazione da parte della Commissione europea per i profili inerenti al rispetto delle norme comunitarie in materia di concorrenza", aggiunge Tullio Ferrante. Oltre alla revisione della concessione, il ministero "si è attivato per individuare le risorse necessarie per l'esecuzione dei lavori alla luce delle esigenze espresse dalla Sitrasb": servono 26 milioni di euro per la manutenzione straordinaria della soletta di ventilazione della galleria sul lato italiano.
"Lavoriamo per stimolare un continuo impegno del governo italiano, sollecitando anche iniziative ministeriali che possano accompagnare le azioni di Sitrasb", la società italiana che gestisce il traforo del Gran San Bernardo, "nell'accollo della propria parte di lavori, nell'attesa di una rapida conclusione positiva della domanda posta alla Commissione europea per attivare al più presto il percorso di proroga della concessione, agevolando anche le operazioni di manutenzione in itinere". Lo dice il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, rispondendo in Consiglio Valle a due question time proposti dal consigliere del gruppo misto Claudio Restano e dalla consigliera del Progetto civico progressista Erika Guichardaz.
Il tema è diventato di attualità perché dall'Italia mancano all'appello i 26 milioni di euro per finanziare l'intervento di messa in sicurezza dopo il cedimento di una trave della soffittatura nel settembre del 2017: "Il finanziamento di questo intervento straordinario, per circa 26 milioni di euro, non è contemplato dalla convenzione di concessione a Sitrasb perché non previsto né prevedibile e la società italiana ha chiesto allo Stato concedente alcune garanzie per poter ammortizzare i nuovi costi, in termini di proroga della concessione, di un finanziamento statale dedicato o di un formale riconoscimento del valore di subentro", dice il presidente Testolin. Che aggiunge: "La questione è stata affrontata anche in sede di Commissione mista del traforo del Gran San Bernardo, l'organismo intergovernativo italo-svizzero che cura l'applicazione della Convenzione di Berna del 1958".