Aquila nazista sui cancelli di casa Condanna confermata in Appello

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La condanna di primo grado a 5mila euro di multa inflitta a Fabrizio Fournier, 59 anni, di Saint-Vincent, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, è stata confermata dalla seconda sezione penale della Corte d'Appello di Torino. Su due cancelli di accesso alla propria casa - affacciati su una strada pubblica - secondo gli inquirenti aveva fatto riprodurre un'aquila nazista e dei triangoli usati sulle divise degli internati. Confermati anche i risarcimenti alle parti civili: 20mila euro alla Comunità ebraica di Torino, 10mila euro alla Regione Valle d'Aosta e 5mila euro all'Anpi. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura di Aosta, risalgono al 2018. A chiedere la conferma della sentenza del Tribunale di Aosta, datata luglio 2021, è stata la Procura generale di Torino. La sospensione condizionale della pena è subordinata al pagamento dei risarcimenti entro 60 giorni dal passaggio in giudicato del provvedimento. Fabrizio Fournier era poi accusato di aver pubblicato su Facebook dei video con contenuti negazionisti e di aver inviato via Whatsapp link a filmati, sempre di carattere negazionista, accompagnati da commenti come «Le camere a gas sono delle bufale» o «Sono stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il grande Adolf Hitler». Infine Fabrizio Fournier - che in base alle indagini si faceva chiamare “Nazi” - aveva pubblicato su Facebook una sua fotografia mentre era intento a fare il 'saluto romano e nei messaggi con gli amici si lamentava del fatto di essere nato il 27 gennaio, Giorno della Memoria.

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