La cooperativa Lou Dzeut proseguirà l’attività a Champorcher allargandosi anche a Donnas

La cooperativa Lou Dzeut proseguirà l’attività a Champorcher allargandosi anche a Donnas
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«Faremo quello che abbiamo sempre detto: la sede legale e parte della produzione rimarranno a Champorcher mentre il resto della produzione si sposterà a Donnas perché gli spazi che abbiamo a disposizione non sono sufficienti». La presidente Mariagiovanna Casagrande sintetizza così il prossimo futuro de Lou Dzeut, la cooperativa tutta al femminile che ha rilanciato la tessitura artigianale della canapa sugli antichi telai di legno. Negli scorsi mesi intorno alla faccenda si sono sollevati malumori e polemiche. Un gruppo di residenti a Champorcher ha raccolto circa 600 firme contro il trasferimento, per preservare uno storico elemento di identità culturale e di “savoir-faire” locale. Ora, però, sembra che si sia giunti a un compromesso che potrebbe accontentare tutti. E che permetterà anche alla cooperativa di non perdere il contributo regionale, vincolato - in base a una legge del 1991 - al fatto che la sede legale e operativa rimanga a Champorcher. E’ ciò che è emerso dalla riunione del comitato tecnico per l’incentivazione di produzioni artigianali tipiche e tradizionali che si è svolta nelle scorse settimane e che ha audito tutte le parti in causa. Il Comune metterà a disposizione della cooperativa nel prossimo futuro - verosimilmente con l’inizio del 2024 - 2 stanze all’interno della Maison de Thomas, di cui si è appena concluso il primo lotto di ristrutturazione: la cooperativa potrà quindi lasciare l’attuale non più adeguata sede (trattandosi di una casa privata, in alcuni orari non è possibile lavorare a causa del rumore e delle vibrazioni) e nella Maison de Thomas potrà essere eseguita parte della produzione, con inoltre un punto espositivo e di vendita. Nell’ex Municipio di Donnas verrà ampliata la produzione, anche tramite l’acquisto di un ulteriore telaio che permetterà di diversificare la tipologia delle dimensioni del tessuto e sarà creato un secondo punto vendita e un’ulteriore sede formativa per corsi e botteghe scuola.

«La cooperativa non ha mai detto di volersene andare da Champorcher. - sottolinea la sindaca Alice Chanoux - Dopo un’estate di polemiche, la soluzione trovata è quella che si era ipotizzata fin dall’inizio». I promotori della petizione, però, rimarcano l’importanza di aver fatto sentire la loro voce. «La tessitura della canapa non se ne andrà da Champorcher grazie anche alla pressione di abitanti e turisti per mantenervi la sede principale, che a breve sarà spostata in nuovi locali messi a disposizione dal Comune. - dice Fausta Baudin, tra i principali promotori della raccolta di firme contro il trasferimento - E’ una soluzione che ci vede d’accordo dal momento che a Donnas sarà solo in parte ampliata la produzione, che comunque dovrà in massima parte essere realizzata a Champorcher, pena la perdita dei contributi regionali».

«L’aspetto più importante di tutta questa vicenda - commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy - è che tutti si sono resi conto dell’importanza che riveste e che ancora potrà rivestire la cooperativa Lou Dzeut. Come ci eravamo impegnati a fare prima dell’estate, abbiamo incontrato i promotori della petizione, i referenti della cooperativa e il Comune e dato mandato al comitato tecnico di audire le parti in causa e di esprimere un parere, che si pone come obiettivo di mantenere l’importante presenza della cooperativa a Champorcher e nel contempo dà la possibilità di affrontare un periodo di implementazione dell’attività anche a Donnas. La cosa più importante è che tutti stiamo lavorando nell’interesse del lavoro della cooperativa e ci dobbiamo mettere tutti, con buon senso, a disposizione di un progetto che sarà magari di transizione ma che è sicuramente utile per il rilancio della cooperativa».

Intanto sulla questione la consigliera regionale Chiara Minelli ha presentato una seconda interrogazione che sarà discussa in Consiglio Valle la settimana prossima e in cui interroga il Governo regionale per conoscere «se nella sede di Champorcher rimarranno i 2 attuali telai; chi controllerà che la maggior parte della produzione, come concordato, resterà a Champorcher; perché i corsi di tessitura a carico dell’Amministrazione che erano prospettati a Champorcher sono previsti anche a Donnas».

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